Dopo anni e anni di discussioni che non sono arrivate a niente circa la potenziale corporazione della rete TIM e la possibile fusione con quella di Open Fiber, sembra che l’attuale Governo abbia fatto un passo avanti molto importante convincendo la maggior parte delle parti in causa (rimane ancora Francesco Starace, CEO di Enel). Ed ecco allora che la rete unica fra TIM e Open Fiber potrebbe veramente essere ad un passo dall’essere realtà.
Nella bozza del decreto-legge 23 Ottobre 2018, n. 119 a cui di Emiliano Fenu del Movimento 5 Stelle, “recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria”, la commissione parlamentare al Senato “Finanza e Tributi”, ha apposto un emendamento al testo approvato dal Consiglio dei Ministri che cita “Misure per potenziare gli investimenti in reti a banda ultralarga”. L’emendamento, da inserire all’articolo 23 del decreto introduce alcune modifiche agli articoli 50-bis e 50-ter del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259). È in queste disposizioni che sono stati inseriti alcuni riferimenti all’azione che il governo sta portando avanti per incidere maggiormente sulla rete.
Inoltre vengono proposte dei poteri speciali per delle misure che l’Autorità (l’Agcom) può adottare per reagire a “problemi di concorrenza o carenze del mercato” in relazione alla “fornitura all’ingrosso di determinati prodotti di accesso”. Ciò già nei prossimi mesi potrebbe comparire in riferimento a Tim per la valutazione dei problemi di concorrenza.
L’obiettivo finale è essenzialmente quello di costituire una società del tutto nuova che possa agire in maniera indipendente sia da TIM che da Open Fiber: “l’obbligo di collocare le attività relative alla fornitura all’ingrosso di detti prodotti di accesso in un’entità commerciale operante in modo indipendente”.
I dubbi di Matteo Salvini
A questo punto però entra in gioco il Ministro degli Interni Matteo Salvini che, in una recente intervista, ha dichiarato che le garanzie per la sicurezza dei dati dei cittadini che navigano in rete può arrivare solo da un0azienda che sia nelle mani dello Stato e non dei privati.
Al momento quindi troviamo da un lato un passo in avanti molto importante verso la rete unica fra TIM e Open Fiber proveniente dalla bozza della manovra e, dall’altro, i dubbi circa chi dovrebbe mandare avanti la nuova azienda che si verrebbe a formare.
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