In un tentativo di tutelare maggiormente gli acquisti delle persone europee, l‘European Broadcast Union ha aggiornato la raccomandazione per ridurre il rischio di ritenzione nelle TV OLED (comunemente chiamato burn-in), definendo i livelli di segnale delle immagine statiche per i contenuti SDR e HDR HLG.

Quella prevista dall’EBU è la revisione 2.0 della raccomandazione R 129 e prevede che il pericolo di ritenzione dell’immagine su display OLED dotati di tecnologie di visualizzazione come l’High Dynamic Range, in particolare quelli basati sullo standard HLG delle trasmissioni TV, venga ridotto drasticamente. Il testo consiglia non solo di limitare il tempo in cui i contenuti statici come loghi e scritte rimangono visualizzati sullo schermo, ma definisce anche il livello di segnale dei contenuti.

Per chi non lo sapesse, il burn-in si verificare solo nelle TV OLED in quanto la componente organica dello schermo è più suscettibile alle immagini statiche. Di fatto, se una certa immagine (o parte di essa, come ad esempio i loghi dei canali TV) rimane statica troppo a lungo, può succedere che si venga a formare una sorta di alone che rimembri tale immagine.

Quello proposto dall’EBU quindi non è un qualcosa che si riferisce alle TV OLED o ai produttori ma invece alle emittenti TV. Nello specifico, per i segnali video in gamma dinamica standard (SDR), EBU raccomanda di non superare il 40% del picco del bianco, mentre per l’HDR in standard HLG il limite è impostato al 47% del bianco di riferimento, che corrisponde al 35% di picco.

Ricordiamo che al momento Sky è l’unica emittente che trasmette, non in maniera continuativa ma piuttosto frequente, eventi live in 4K HDR tramite il decoder Sky Q.