Sembra che non passi una settimana senza che una nuova istanza per violazione di brevetto colpisca Apple: la startup Israeliana Corephotonics Ltd ha presentato formale richiesta alla corte federale di San Jose, in California, per aver utilizzato indebitamente una tecnologia riguardante la doppia fotocamera di iPhone 7 Plus e iPhone 8 Plus.

Secondo la vertenza, l’Amministratore delegato di Corephotonics, David Mendlovic, avrebbe contattato Apple riguardo una partnership commerciale. Visionata la tecnologia proposta dalla startup, Apple avrebbe avuto parole ammirevoli riguardo il prodotto di Corephotonics, rifiutandosi però di acquistarne la licenza, suggerendo velatamente che avrebbe potuto violarne il brevetto con poche, se non nulle, conseguenze.

L’azienda Corephotonics non è nuova a battaglie legali con Apple: proprio ad Agosto abbiamo riportato la notizia riguardante nuovi sviluppi su una delle cause in corso con l’azienda di Cupertino.

Secondo i documenti rilasciati alla corte, “Il negoziatore di Apple si mostrò sprezzante nei confronti del brevetto di Corephotonics, dicendo chiaramente al Dr. Mendlovic e agli altri ingegneri presenti che anche se Apple avesse infranto il loro brevetto, ci sarebbero voluti anni e milioni di dollari in spese legali prima che Apple fosse costretta a pagare qualcosa.”

Diciamo che a Cupertino piace ricorrere alle vie legali per i contenziosi: a Marzo un giudice della corte di San Diego ha condannato Apple a pagare 31 milioni di dollari per violazione di tre brevetti, esattamente $1,41 per ogni iPhone venduto senza licenza per la tecnologia Qualcomm utilizzata in ciascun dispositivo.

La violazione del brevetto, secondo Corephotonics, riguardarebbe la tecnologia Dual Camera implementata negli iPhone 7 Plus e iPhone 8 Plus. Tanti produttori di smartphone posseggono brevetti proprietari riguardo i propri setup a doppia fotocamera, ed Apple non fa eccezione. Con i nuovi iPhone 11 Pro e iPhone 11 Pro Max, l’azienda si è spinta oltre, equipaggiandoli con un setup a tripla fotocamera che già promette faville.