La serie Macbook Air non veniva rinnovata per bene da parecchi anni, era ora che Apple si ricordasse di dargli una svecchiata.  Si tratta del portatile più “economico” di Apple finalmente ammodernato in tutto e per tutto: telaio, speaker, tastiera e soprattutto schermo, e si pone come una valida alternativa per chi vuole qualcosa di più rispetto a scrivere documenti o navigare su internet.

Vediamolo più nel dettaglio nella nostra recensione.

Recensione MacBook Air (2018): può sostituire un MacBook Pro 13? 1

Video Recensione Macbook Air 2018

Display

Partiamo dal display: 13,3 pollici retina IPS, 2560×1600 di risoluzione e 227 DPI, formato 16:10. Eh sì, finalmente è retina. Non è luminosissimo, soprattutto se comparato ad un MacBook Pro 13, però per un utilizzo non professionale non ve ne renderete nemmeno conto.

Guardando lo schermo, o meglio toccandolo, una considerazione va fatta subito: non è touch… questa è una grande pecca. A mio parere spesso Apple fa le cose in grande per poi perdersi in un bicchiere d’acqua: un display touch non è sicuramente una top feature da ricercare in un prodotto professionale, ma credo che per un MacBook Air sia proprio perfetta. Per esempio vi posso dire che era una grossa comodità con il Huawei Matebook X Pro, che ho provato poco tempo fa, il fatto di stare seduti sul divano e poter scorrere le pagine con il dito anziché con il trackpad, non dover stringere i gomiti contro la pancia, interagire direttamente con lo schermo. Ora, è vero che il trackpad di questo Air è fantastico, nulla da dire: gigante, reattivo, unico. Però il touch sarebbe stata un’aggiunta gradita.

Senza dimenticare che Apple si è dimenticata anche della TouchBar: qui la mancanza è abbastanza soggettiva, c’è a chi piace e a chi no, chi la trova utile e chi se ne dimentica. Il problema, se così vogliamo definirlo, è che non è disponibile in nessuna configurazione obbligando di fatto a passare alla serie Macbook Pro per averla. Che Apple la tenga in serbo per un prossimo update? Vedremo.

Design e novità

La tastiera del Macbook Air 2018 è con il nuovo meccanismo a farfalla, dalla corsa ridotta che sembra quasi non dare feedback, bisogna prenderci un po’ l’abitudine.

Il telaio è in lega di alluminio riciclato al 100%, mentre le misure sono le seguenti: da 0,41–1,56 cm lo spessore; larghezza di 30,41 cm e profondità di 21,24cm, con un peso di 1,25 kg. Le dimensioni sono un po’ più generose rispetto al classico Air stile foglio di carta a cui siamo stati abituati, questi nuovi computer sono più simili al MacBook Pro come spessore, perciò se volete la sottigliezza totale dovete ancora rivolgervi al MacBook 12, sconsigliato tuttavia in quanto obsoleto. Ad ogni modo resta un computer assolutamente comodo da portare in giro.

Mantenendoci sul telaio, sul lato destro troviamo l’uscita mini jack 3.5, mentre sul lato sinistro due Thunderbolt 3 USB-C a banda piena (fino a 40 Gbps) che supportano, tra le altre cose, 1 schermo 5k o 2 schermi 4k e una GPU esterna. Anche per questo Macbook Air 2018 diventa d’obbligo dotarsi di un HUB multiporta Type-C, noi ci troviamo decisamente bene con questo VAVA USB C Hub 8 porte in 1 dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.

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Processore e Autonomia

Passiamo al motore che vede un processore Intel core i5-8210Y 2 cores 4 threads a bassa potenza (7 watt per la precisione che però Apple ha spinto fino a 10 watt). La frequenza è pari a 1.6 Ghz, Turbo Boost fino a 3.6 Ghz. La scheda grafica è la Intel UHD Graphics 617.

C’è anche l’integrazione del nuovo chip T2 Security di Apple che promette una maggiore sicurezza, tra i tanti benefici che porta c’è quello per esempio di scollegare il microfono dal resto dell’hardware quando lo schermo è chiuso impedendo a qualunque software di intercettare l’audio all’insaputa dell’utente. Rovescio della medaglia questo chip T2 può diventare una grana in fase di riparazione da parte di centri non autorizzati che, non in possesso di un software specifico proprietario di Apple, non potrebbero riparare in autonomia parti come la scheda logica o il touch-ID. Ricordiamo che questo laptop non permette l’upgrade né dell’ssd né della ram, tuttavia concede la sostituzione della batteria in maniera più semplice rispetto al passato.

L’alimentatore in dotazione è USB-C da 30 watt che ricarica in circa 2 ore il computer. Non sarebbe stato male un alimentatore un po’ più potente, sui 65 watt per esempio… come per gli iPhone, Apple fa fatica a introdurre degli alimentatori degni dei loro prodotti.

12 ore di batteria garantite dalla casa, nella vita reale però sono circa 10 per un uso normale e 4 per un uso intensivo. Autonomia perciò punto forte di questa macchina, tesi avvalorata soprattutto da due fattori: il computer non perde in prestazioni se va a batteria rispetto a se è collegato alla corrente e inoltre non c’è un grandissimo draining in caso di sforzo, garantendovi di lavorare a carichi pesanti con tranquillità.

Il MacBook Air non è fanless, ma le ventole non si sentono quasi mai, tranne in caso di sforzo eccessivo dove invece si fanno decisamente notare.

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Caratteristiche tecniche Macbook Air 2018

  • Schermo 13.3 pollici 2560 x 1600 px / 227 DPI
  • CPU Intel Core i5-8210Y Dual Core a 1.6 – 3.6 GHz / 2 cores 4 threads 4MB di cache L3
  • GPU Intel UHD 617 a 300 – 1050 MHz
  • 8 GB LPDDR3 2133 MHz (configurabile fino a 16)
  • SSD PCI-E da 128 – 256 GB (configurabile fino a 1,5 TB)
  • Wi-Fi ac / Bluetooth 4.2 / 3 microfoni / Webcam 720p / Touch ID con chip T2
  • 2x Thunderbolt 3.0 / Mini Jack da 3.5 mm
  • Dimensioni: 304 x 212 x 15.6 mm / 1,25 kg / Alimentatore USB-C da 30 watt / Batteria 50.3 Wh

Prestazioni

Lavorando su Premiere ci si rende conto che è un computer dove possiamo tranquillamente montare un video anche FHD senza problemi, a patto che non sia di un bitrate troppo elevato, per intenderci un AVCHD da circa 25 Mb/s girerà bene, oltre è rischioso… 100 Mb/s scatta troppo e diventa impossibile da gestire. Tuttavia l’ho provato anche con Final Cut PX e il discorso diventa totalmente diverso: qui il FHD ad alto bitrate (ho testato fino a 100 Mb/s) è fluidissimo e ciò sorprende davvero. Sappiamo che FCPX è ottimizzato per le macchine della mela morsicata e in questo laptop ne dimostra appieno le potenzialità.

Nell’utilizzo più comune è esente da lag e rallentamenti: nessun problema durante la generazione e modifica documenti, navigazione su internet, visualizzazione di contenuti multimediali e anche nell’utilizzo di programmi più classici della suite Adobe come Photoshop.

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Prezzi e Conclusioni

Sulla base di ciò che abbiamo appena detto arriviamo a trarre le conclusioni e a capire quindi a chi è consigliato questo nuovo MacBook Air.

È sicuramente consigliato a tutti coloro che sono utenti semplici, che lo utilizzeranno perciò come strumento per modificare fogli su Word, Excel, presentazione su PowerPoint, navigazione su Internet, vedere film… ma anche per chi vuole un qualcosa di più, per esempio editing fotografico o editing video non troppo spinto. Ovviamente è una macchina dal prezzo non affatto contenuto, perciò quando intendo utenti semplici, intendo anche utenti che vogliono spendere.

Infatti ora parliamo di prezzi e poi facciamo un’altra considerazione:

MacBook Air parte da 1379 euro per la versione da 128 GB di spazio su hard disk, per poi passare a 1629 euro per la versione da 256 GB. L’unica differenza fra i due è lo spazio di archiviazione, il che lo rende sicuramente un po’ sovrapprezzato come al solito dei prodotti Apple; se avessero aggiunto almeno la RAM da 16 GB di default nella versione più cara sarebbe stato un pochino più equo. Sinceramente far spendere 300 euro per soli 128 GB di spazio è veramente triste, ma è una storia ormai che si ripete da sempre.

Ovviamente a questo prezzo si potrebbe pensare: perché non spendere 200 euro in più e puntare il MacBook Pro da 13” entry level? (quello da 1549 euro per intenderci). Personalmente non ne vedo la necessità, viste le prestazioni, questo MacBook Air consente ad un utente medio di fare quasi tutto. Inoltre il MacBook Air guadagna anche sull’autonomia della batteria in fase di stress rispetto al Pro da 13. Discorso diverso se cercate un Mac di livello professionale, in tal caso dobbiamo saltare direttamente al Pro da 15 pollici.