Dopo la recensione del MacBook Air M1 in molti si stanno chiedendo come sia possibile che questo notebook possa sembrare perfetto. Non è perfetto, è tra i migliori notebook in circolazione ma sicuramente non è per tutti ed ha dei limiti, come tutti i portatili. Ecco i 5 limiti del MacBook Air M1 di Apple.
Limite 1: MacBook Air M1 ed il gaming
Il primo limite del Macbook Air M1 è sicuramente il gaming. Molti si stanno chiedendo se è possibile giocare con il Macbook Air M1 e la risposta è si ma dipende. Nella review abbiamo scritto di un Fortnite che viaggia tra i 40 e i 60 fps ma abbiamo anche detto che è instabile. Purtroppo il launcher di Epic a volte non si avvia, a volte è lentissimo.
Una situazione simile per i giochi fuori dal Mac App Store perché quelli di Apple Arcade, ottimizzati per Metal vanno benissimo ma si sta sempre parlando di giochini. Quelli per iPhone e iPad non si trovano, i tripla A sono da sempre fuori dal mondo Apple e per chi vuole giocare a qualcosa di più serio ed impegnativo è un problema.
La soluzione qual è? Passare a Windows? Sicuramente il mondo del gaming è dalla parte di Microsoft ma se avete puntato al Macbook Air M1, è perché volete macOS Big Sur, è perché volete restare in casa Apple e allora la prima vera soluzione concreta è il cloud gaming con servizi come Google Stadia, GeForce Now, PlayStation Now e Game Pass Ultimate di xBox. Con un Wi-Fi 6 stabilissimo e una durata della batteria assurda, giocare in streaming con Air M1 non sarà un problema.
Limite 2: MacBook Air e la programmazione
Il secondo limite è sicuramente più di nicchia, sicuramente meno consumer ma non per questo meno importante. Si tratta delle piccole problematiche che stanno incontrando i programmatori. La community si sta muovendo per arginare i problemi che sono venuti fuori e fixarli in tempi breve ma per alcuni ambienti di sviluppo ci potrebbero volere mesi. Sia chiaro, parlare di mesi è non è un tempistica lunga.
Un paio di esempi. Il primo è l’impossibilità di creare una macchina virtuale, per il momento si vocifera che la virtualizzazione arriverà nel 2021. Il motivo è semplice, Apple nel kit di sviluppo per ARM aveva dato agli sviluppatori una macchina con un chip A12Z con zero supporto alla virtualizzazione e solo nella beta 3 di Big Sur sono state introdotte le prime librerie per la virtualizzazione basate sul chip M1. Il che significa che ci vuole semplicemente tempo per aggiornare tutti gli strumenti.
Il secondo esempio è quello di xCode. xCode è stato aggiornato da Apple stessa e senza girarci troppo intorno va benissimo e permette di avere delle prestazioni notevolmente superiori rispetto alle vecchie generazioni Intel ma se anche xCode diventa problematico con alcune estensioni, allora vuol dire che è semplicemente troppo presto per passare al chip M1 per sviluppare.
La soluzione dov’è? Al momento non c’è, il consiglio è quello di aspettare e attendere prima di passare al chip M1. Ovviamente questo discorso vale per i professionisti, se invece vi state avvicinando ora al codice, magari proprio ad xCode, allora è un discorso diverso.
Limite 3: MacBook Air e la GPU
Il terzo limite riguarda potenza della GPU integrata in M1. Si tratta sicuramente di una delle migliori schede grafiche integrate in circolazione, fa molto meglio della Iris Plus di Intel ed anche della nuova Intel Xe, fa meglio anche di alcune Radeon mai sempre grafica integrata che ha dei limiti.
Se si lavora con progetti particolarmente impegnativi per la GPU, lì si potrebbero avere dei problemi in particolare sul MacBook Air M1 dove sotto forte stress le prestazioni vedono un calo del 10%, qualcosa più qualcosa meno. Aggiungendo il drop del 10% alle prestazioni già non particolarmente esaltati ci si può immaginare che negli anni la situazione può diventare noiosa. In particolare perché non si può risolvere nemmeno con una GPU esterna, al momento.
Quindi anche in questo caso, c’è la soluzione? Fin quando non si troverà il modo di migliorare le prestazioni con una GPU esterna, se il vostro lavoro richiede un carico importante sulla gpu, è il caso di puntare ancora al Macbook Pro da 16 pollici con grafica AMD dedicata.
Quindi fin quando la grafica di Apple non vedrà un cambio di passo netto, come fatto con la CPU, i veri professionisti della grafica dovranno ancora lavorare con altre macchine. Chi invece sta iniziando ora a sperimentare con Cinema4D, Blender e così via, oppure chi fa dei lavori che già prima venivano gestiti bene dalla precedente generazione di Macbook Air con Intel può stare tranquillo e vedere un bel boost alle prestazioni.
Limite 4: MacBook Air M1, i dubbi sul design
Il quarto limite riguarda il design fanless. Siamo felicissimi del rapporto prestazioni temperature raggiunto da questo Macbook Air M1, per essere fanless è assurdo quello che riesce a fare ma abbiamo constatato un drop delle prestazioni sotto eccessivo stress.
Un peccato lasciare delle prestazioni sul tavolo. Se questa è la scocca del modello precedente e nel modello precedente entrava una ventola, perché qui non è stato inserito un sistema di raffreddamento attivo come sul Pro M1? Perché si è dovuto castrare anche solo di un 10/15% le ottime prestazioni di questo Air M1?
I benefici in termini di silenziosità sono chiari a tutti ma se devi fare una macchina fanless, sviluppala più sottile e leggera, allora si giustifica meglio il sistema di dissipazione passivo. Ma qui, con un design che consente una dissipazione attiva, sembra chiaro che si sia voluto in ogni modo differenziare il modello Air dal Pro, andando a penalizzare il macbook Air M1 in maniera volontaria.
Sapere che questa macchina potrebbe dare ancora di più e che non si è voluto tirare il massimo ottenibile da questo design semplicemente per motivi legati al marketing da un po’ fastidio. La soluzione a questo limite, per chi è in fissa con le prestazioni, è prendere il Macbook Pro M1. Questo vale per tutti quelli che sono in fissa con queste finezze, per tutti gli altri non è assolutamente un limite.
Limite 5: MacBook Air M1, nessun componente può essere aggiornato
L’ultimo limite riguarda l’impossibilità di aggiornare le componenti. Esempio, avete comprato un Macbook Air M1 in versione base da 256 GB, dopo due o tre anni lo riempite e cosa fate? Si deve ricorrere ad un SSD esterno, che costa e che vi costringe a portare altri dispositivi in giro oltre ai dongle.
Con la possibilità di cambiare il modulo SSD si può prendere un modulo da 512 , utilizzare ancora il vecchio appena sostituito. Sul MacBook Air M1 è impossibile aggiornare la RAM (è integrata) ma il modulo SSD, è una pecca.
La soluzione a questo limite? Farsi bene i calcoli, capire di quanto spazio si ha bisogno oggi e di quanto ne servirà negli anni, ricorrere al cloud quando possibile oppure accettare il modulo SSD esterno che per molti potrebbe anche risultare comodo.
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