Il futuro dell’automotive passa anche dal software: ecco perché Volkswagen Group ha deciso di creare un gruppo interno che possa sviluppare un Sistema operativo per automotive unificato, da utilizzare su tutti i veicoli appartenenti al gruppo, dalla VW Polo all’Audi e-Tron.

Al giorno d’oggi, l’elettronica all’interno delle nostre auto è fondamentale: in esse troviamo fino a 70 moduli differenti, piccolo scatole nere che utilizzano software sviluppato da oltre 200 aziende. Una simile frammentazione può portare a risultati disastrosi, ed è proprio quello che Volkswagen Group vuole evitare. Ad esempio, alcuni modelli non funzionano se il sistema di infotainment ha dei problemi: la navigazione GPS fornisce il master time counter per il gruppo propulsore, e senza questo l’auto non parte nemmeno.

Il problema della frammentazione

“Il Software è estremamente complesso al giorno d’oggi. Ogni funzione è connessa con tutto – nell’auto, nel cloud, con i venditori – e troviamo che troppi progetti sono oberati da troppi problem. La catena dei processi non è più stabile; c’è troppa inefficienza in questo,” è il commento di Christian Senger, responsabile per la divisione Digital Car and Services di VW Group.

La causa di questa frammentazione e instabilità è ad opera di Ferdinand Piech, che ha voluto fortemente che Audi, Porsche e Volkswagen sviluppassero software indipendentemente, così da aumentare la competizione tra di loro. Una strategia che ha portato, nel lungo periodo, ad una pluralità di piattaforme software utilizzate: ad oggi, il gruppo produce più di 10 milioni di auto, equipaggiate con 8 architetture elettroniche differenti. L’ultimo modello l’abbiamo visto in anteprima al Salone di Francoforte, la Volkswagen ID.3, la prima auto elettrica di VW.

Come dice anche Senger però:”Nel mondo software, non c’è motivo per avere 8 differenti architetture“, tracciando un parallelo tra la situazione attuale e il sistema operativo di Google, Android, dove l’architettura software è la stessa per centinaia di milioni di dispositivi che partono da 60€ per arrivare a costare anche più di 1000€.

Un software per tutti, affiancato da Android

Il futuro per VW Group è un’architettura software unificata per i 12 brand che ne fanno parte, tra cui spiccano Porsche ed Audi: dagli indicatori della strumentazione al sistema infotainment, dalla gestione dello chassis a quella del gruppo motore, fino al cloud, tutto il sistema sarà unificato. Ogni brand poi potrà personalizzare l’interfaccia, così come tutte le auto del gruppo vengono oggi prodotte a partire da tre architetture simili: MQB per i veicoli con motore trasversale, MLB Evo per i modelli premium e MEB per i veicoli elettrici.

L’azienda utilizzerà Android per la sua piattaforma d’infotainment, grazie all’ottimo supporto per app di terze parti rispetto a soluzioni concorrenti, come Automotive Grade Linux o QNX. Sempre Senger espande sull’argomento:”Penso che dobbiamo aprirci. Android arriverà sulle nostre auto, dando ai client accesso al suo enorme ecosistema. Ma stiamo attenti a quanto Android stiamo parlando. Ci sono alcuni brand che davvero utilizzano tutti i servizi automotive di Google; questa non è la nostra strategia. Quanto ti affidi totalmente a Google, ricevi un ottimo pacchetto di funzioni e servizi, senza alcun dubbio. Ma devi anche consegnare a Google tutti i dati dei sensori presenti sull’auto, e quindi dico tutti, davvero intend tutti i dati dei sensori.”

Volkswagen Group ha tutta l’intenzione di sviluppare un suo sistema operativo che possa unificare gli sforzi dei brand che fanno parte del gruppo: entro il 2025 si prevede che la nuova iniziativa comprenda tra i 5.000 e i 10.000 dipendenti, e ridurre sensibilmente la frammentazione software e l’utilizzo di moduli differenti all’interno delle proprie auto.