Le cuffie true wireless open-fit sono “bestie rare”, eppure per moltissimi rappresentano il compromesso ideale, se non quando l’unico possibile, per evitare le in-ear pur mantenendo la portabilità delle cuffiette e la cancellazione attiva del rumore. Huawei continua a perfezionare la sua formula in questo segmento con le nuove FreeBuds 6. Questo modello rappresenta un’evoluzione rispetto alle precedenti FreeBuds 5, introducendo un design leggermente rinnovato e una configurazione a doppio driver inedita, conservando ancora una volta i suoi cavalli di battaglia: ANC e qualità in chiamata. Le abbiamo testate per alcune settimane per capire se possono davvero diventare il punto di riferimento per chi cerca comfort e qualità audio senza isolarsi completamente dal mondo esterno.
Design ed ergonomia
Le Huawei FreeBuds 6 proseguono il percorso stilistico ormai ben definito della serie FreeBuds, con una forma a goccia iconica e immediatamente riconoscibile. Non è un design che passa inosservato, specialmente nella colorazione “purple”, che appare quasi un gioiello all’orecchio. Molto curate e sfiziose, anche se chiaramente non sono per tutti. Huawei tuttavia le propone anche in colorazione nera e bianca, più semplici e sobrie, ma d’altra parte ognuno ha il suo stile.
La qualità costruttiva percepita è di ottimo livello, come al solito per i prodotti Huawei non ci sono riserve su questo punto, le due auricolari sono certificate IP54, resistono quindi alla pioggia o sudore, mentre la custodia di ricarica è realizzata con cura e caratterizzata dalla classica forma ovale, quasi a uovo. Simpatica alla vista e ben costruita, anche se tende a scivolare un po’ tra le mani. La finitura è opaca e l’abbiamo apprezzato, così rimarrà sempre pulita e senza graffi.
Rispetto al modello dello scorso anno, le cuffiette risultano più leggere e sottili, un dettaglio che può sembrare banale ma che nella pratica fa la differenza, soprattutto nell’uso prolungato. Come da tradizione, Huawei ha lavorato con attenzione quasi maniacale allo studio dell’indossabilità, progettando un design che aumenta le aree di contatto nel padiglione auricolare senza creare fastidiosi punti di pressione. Il risultato? Le cuffie sono comodissime e sembrano andare naturalmente al posto giusto, senza doverle sistemare ogni volta che si indossano.
Va detto, però, che le considerazioni sull’ergonomia rimangono inevitabilmente soggettive. Nel nostro caso, ad esempio, abbiamo notato che la cuffietta destra risulta più stabile rispetto alla sinistra, probabilmente per via di una leggera asimmetria nella conformazione anatomica del nostro padiglione auricolare. È un dettaglio che dimostra quanto anche la percezione della stabilità possa variare da persona a persona.
In generale, le FreeBuds 6 si dimostrano abbastanza stabili pur senza incastrarsi nel condotto uditivo, segno che Huawei ha privilegiato la comodità rispetto alla tenuta estrema. Una scelta coerente, considerando che parliamo di auricolari non in-ear, pensati in primo luogo per offrire il massimo del comfort.
Controlli touch e gesture con il movimento della testa
Sul fronte dei controlli, le FreeBuds 6 offrono un sistema completo e versatile. Tramite le superfici touch sugli steli è possibile gestire la riproduzione musicale, rispondere alle chiamate, attivare l’assistente vocale e accendere o spegnere l’ANC con semplici tocchi o swipe. La sensibilità è buona e i comandi rispondono in modo preciso, ma il vero tocco di originalità arriva con i controlli tramite movimento del capo.
Grazie ai sensori integrati, è possibile accettare o rifiutare una chiamata semplicemente muovendo la testa: un cenno in avanti per accettare, uno laterale per rifiutare. Funzionalità comoda soprattutto quando si hanno le mani occupate o si sta facendo attività fisica.
Tutti i controlli, sia touch che tramite movimento, sono completamente personalizzabili tramite l’app AI Life, disponibile su Android e iOS. Dall’app è possibile configurare le gesture a proprio piacimento, scegliere quali funzioni associare ai vari comandi e aggiornare il firmware delle cuffiette.
Scheda tecnica
Caratteristica | Dettagli |
---|---|
Nome prodotto | Huawei FreeBuds 6 |
Tipologia | Auricolari true wireless open-fit |
Colorazioni disponibili | Bianco, Nero, Viola |
Dimensioni auricolari | 30,6 × 18,5 × 24,0 mm |
Dimensioni custodia | 66,2 × 49,9 × 26,8 mm |
Peso auricolare | 4,9 g |
Peso custodia | 40,3 g |
Driver | Doppio driver: dinamico da 11 mm + diaframma planare UHF |
Risposta in frequenza | 14 Hz – 48.000 Hz |
Codec audio supportati | SBC, AAC, LDAC, L2HC 4.0 (fino a 2,3 Mbps con dispositivi compatibili) |
Certificazioni audio | Hi-Res Wireless Audio, HWA Lossless |
Equalizzazione | Triplo EQ adattivo (forma orecchio, posizione, volume) |
Controlli | Touch (tap, doppio tap, swipe, tocca e tieni) + movimento del capo |
Rilevamento indossamento | Sì, con pausa/ripresa automatica |
Microfoni | 3 per auricolare, con VPU per rilevamento vocale |
Cancellazione attiva del rumore (ANC) | ANC open-fit, riduzione fino a 95 dB, anti-vento fino a 8 m/s |
Resistenza acqua/polvere | IP54 (solo auricolari) |
Batteria auricolari | 39,5 mAh |
Batteria custodia | 510 mAh |
Autonomia (solo auricolari) | Fino a 6 ore (ANC disattivato), fino a 4,5 ore (ANC attivato) |
Autonomia totale con custodia | Fino a 36 ore (ANC disattivato), fino a 27 ore (ANC attivato) |
Ricarica rapida | 5 minuti per 2,5 ore di ascolto |
Ricarica custodia | USB-C (45 min), wireless (150 min) |
Connettività | Bluetooth 5.2, multipoint (EMUI 13+) |
Compatibilità app | Huawei AI Life (Android/iOS) |
Qualità audio e ANC
Sul fronte sonoro, le Huawei FreeBuds 6 confermano il grande passo avanti fatto dalla casa cinese nel segmento degli auricolari open-fit. La configurazione della sesta generazione prevede un doppio driver dinamico magnetico da 11 mm e tweeter planare ad alta frequenza. Una assoluta novità per questo tipo di prodotto e riesce a restituire un suono sorprendentemente corposo e definito. Le frequenze alte risultano chiare e ben presenti, mentre i bassi, grazie anche ai nuovi condotti di ventilazione ottimizzati, offrono una buona profondità senza mai risultare invadenti.
Ottimo anche il lavoro svolto sulla gestione delle frequenze medie, che permette di godere di un ascolto equilibrato sia con la musica che nei contenuti vocali. Va detto che, trattandosi di auricolari open-fit, il palcoscenico sonoro non è quello avvolgente e isolante tipico degli in-ear, ma proprio questa caratteristica può trasformarsi in un vantaggio, ad esempio in termini di spazialità ci sono sembrate addirittura superiori alle Freebuds Pro 4.
Sul fronte della cancellazione attiva del rumore (ANC), Huawei ha fatto un ulteriore passo avanti rispetto alla generazione precedente. Non ci troviamo davanti a un sistema che elimina completamente i suoni esterni (i limiti fisici della struttura aperta rimangono) ma il miglioramento rispetto allo scorso anno è evidente, soprattutto nei contesti urbani con rumori di fondo costanti come il traffico o le chiacchiere al bar.
In un certo senso, la mancanza di un isolamento totale non è per forza da considerarsi un difetto. Anzi, per chi si muove spesso in città o utilizza le cuffie per diverse ore consecutive, il fatto di percepire ancora un minimo dell’ambiente circostante rappresenta un plus in termini di sicurezza e comfort. Inoltre, non essendoci il classico effetto sottovuoto tipico degli in-ear, le FreeBuds 6 risultano meno stancanti e anche nei lunghi ascolti.
A completare il pacchetto ci sono il supporto al codec L2HC 4.0 fino a 2,3 Mbps (con dispositivi Huawei compatibili) e la certificazione Hi-Res Wireless, che garantiscono un’esperienza d’ascolto di altissimo livello, specialmente con i file in alta definizione. In definitiva, pur mantenendo i compromessi inevitabili della categoria, queste cuffiette si difendono molto bene anche con generi musicali complessi e offrono una resa sonora che, per essere open-fit, ha davvero poco da invidiare alle soluzioni più tradizionali.
Attraverso l’app Ai Life è poi possibile andare a impostare l’equalizzazione su diversi profili sonori preimpostati (Standard, bilanciato, classico, bassi, acuti, vocali, sinfonia, live) oppure creare un profilo personalizzato a 10 bande di frequenza. Nelle impostazioni della stessa applicazione possiamo attivare una trasmissione a bassa latenza e gestire le modalità di cancellazione attiva del rumore: comfort, generale e dinamica, in cui il livello viene gestito automaticamente in base al rumore ambientale percepito dai microfoni.
Qualità in chiamata
Quando si parla di auricolari true wireless, la qualità delle chiamate è spesso uno dei punti più critici, ma sappiamo bene che Huawei ha costruito nel tempo un solido punto di forza su questo aspetto e le FreeBuds 6 continuano la tradizione, grazie al solito lavoro importante fatto sull’hardware e sui microfoni.
Ogni auricolare integra tre microfoni, di cui uno VPU a conduzione ossea (Voice Pickup Unit) dedicato al rilevamento della voce. Il sistema si affida a una combinazione di algoritmi avanzati di intelligenza artificiale e a una cancellazione attiva del rumore che arriva a gestire fino a 95 dB di rumori ambientali. Nella pratica, le chiamate risultano nitide e chiare anche in ambienti urbani rumorosi, come strade trafficate o mezzi pubblici.
Durante le prove, il nostro interlocutore è sempre riuscito a sentirci senza difficoltà, anche quando ci trovavamo in situazioni poco favorevoli come marciapiedi affollati o muovendoci a bassa velocità in bici, frangente questo dove le ottime prestazioni non ci stupiscono visto che Huawei dichiara un’efficace riduzione del rumore del vento fino a velocità di 8 m/s.
Già con le Freebuds Pro 3 (oltre un anno fa) Huawei si era portata a casa un bel vantaggio competitivo nelle qualità in chiamata e con le ultime cuffiette, tra cui queste Freebuds 6, non ha fatto altro che raccogliere i frutti di quel miglioramento tecnico conquistato. Bravi!
Autonomia e ricarica
Le FreeBuds 6 portano un piccolo miglioramento rispetto al modello precedente: gli auricolari garantiscono fino a 6 ore di ascolto continuativo con ANC disattivato, che scendono a circa 4 ore se si tiene attiva la cancellazione del rumore. Numeri in linea con le aspettative per auricolari open-fit, che, come sappiamo, devono sempre trovare il giusto equilibrio tra peso, dimensioni e capacità della batteria.
Con la custodia di ricarica, si arriva invece a 36 ore complessive senza ANC e fino a 25 ore circa con ANC attivo, un risultato più che soddisfacente per questa tipologia di prodotto. E se si resta a secco nel momento sbagliato? Nessun problema: con soli 5 minuti di ricarica si ottengono circa 2,5 ore di riproduzione musicale, perfette per tirarsi fuori da situazioni d’emergenza.
Comoda anche la doppia modalità di ricarica: oltre al classico ingresso USB-C la custodia supporta la ricarica wireless, utile per chi è abituato a lasciare lo smartphone e le cuffiette sulla stessa basetta, anche se la velocità è molto bassa, occorrono circa 3 ore per portare la custodia da 0 a 100%.
In conclusione
Ritorniamo alla domanda iniziale, Huawei è riuscita a costruire un nuovo prodotto da riferimento? La risposta è quasi scontata, sì, ci è riuscita migliorando in molti aspetti le già ottime Freebuds 5: nel suono, nella qualità dell’ANC, nell’autonomia, nella qualità in chiamata e nell’esperienza d’uso quotidiana. I limiti delle Freebuds 6 fanno parte dei compromessi della tipologia stessa di cuffiette auricolari, non sono per chi cerca l’isolamento assoluto o l’immersività totale delle cuffiette in-ear, ma per chi cerca specificatamente cuffiette di ottimo livello non invadenti, allora rappresentano verosimilmente la miglior soluzione sul mercato.
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Pro:
- Comodità senza pari;
- Ottima qualità audio;
- Chiamate nitide anche in ambienti rumorosi;
Contro:
- Autonomia buona ma non eccellente;
- ANC per forza di cose limitato.
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