Apple si prepara a compiere il salto più spettacolare della sua storia industriale: concretizzare la visione, nata dalla mente di Steve Jobs, di un iPhone “come una singola, magica lastra di vetro”. Oggi, tra brevetti sempre più vicini alla realizzazione e una nuova ondata di design introdotta con l’iPhone Air e il sistema Liquid Glass, Cupertino fa intuire che il futuro dell’iPhone e probabilmente di tutto il suo ecosistema sarà segnato da una fusione di hardware e software completamente trasparente.
Il sogno di Steve Jobs: dalla semplicità al futurismo
Steve Jobs vedeva nel vetro non solo un materiale, ma una filosofia. Nel 2007 volle fortemente sostituire la plastica del primo iPhone con il Gorilla Glass, convinto che un device “magico”, che sembrasse annegare la tecnologia in un materiale unico e puro, sarebbe stato rivoluzionario. Jobs immaginava un oggetto “come una singola lastra, senza bordi, senza soluzione di continuità”. Da qui la direzione che Apple ha mantenuto per anni: ridurre ogni interruzione visiva—prima col passaggio ai bordi arrotondati, poi eliminando il tasto Home, quindi adottando il display edge-to-edge e “nascondendo” sensori e fotocamere sempre di più sotto il display.

La storia dei brevetti: dal concept all’applicazione
Apple ha depositato brevetti sull’iPhone di vetro da oltre un decennio, ognuno più dettagliato e visionario dei precedenti. Già nel 2014, Cupertino otteneva un patent per uno smartphone completamente in vetro, con involucri “a sei lati” e pannelli touch capaci di coprire ogni superficie visibile, compresi i lati del dispositivo.
Un recente brevetto del 2025 descrive nello specifico un iPhone costituito da due elementi principali uniti in modo da apparire come un “blocco uniforme”, con schermo e input touch disponibili su ogni lato. Questo onboarding di input/visualizzazione totale trasforma le superfici laterali — finora inutilizzate — in zone per notifiche, shortcut, o comandi contestuali. Il brevetto introduce inoltre ingegnose soluzioni per l’assemblaggio e la riparabilità, come “caps” staccabili per accedere all’hardware interno mantenendo l’integrità estetica e tattile delle superfici.

I documenti ufficiali evidenziano anche aperture “nascoste” per microfoni e altoparlanti, con focus maniacale sulla continuità visiva, sulla sensazione di “un unico materiale che galleggia tra le mani”.
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Monolito di vetro: i limiti e le opportunità del design Apple
L’iPhone Glass rappresenta una rivoluzione formale ma soprattutto funzionale. Apple non vuole solo sorprendere, vuole ridefinire il ruolo che lo smartphone ha nella vita quotidiana:
- Display attivo su ogni superficie: nuove modalità di interazione, gesture perimetrali, comandi rapidi e feedback visivi contestuali.
- Crystal Palm Rejection: avanzatissimi algoritmi in grado di distinguere tocchi involontari e intenzionali, studiati apposta per device totalmente “touch”.
- Under Display Everything: Face ID, fotocamere, speaker e sensori completamente sotto il vetro per una “scomparsa” quasi magica di ogni componente hardware visibile.

Evoluzione tecnologica: tra Liquid Glass e iPhone Air
Nel 2025 Apple ha lanciato la sua più grande rivoluzione UI dai tempi di iOS 7: Liquid Glass, una nuova filosofia grafica adottata trasversalmente su iPhone, iPad, Mac, Watch e TV. Il design si basa su materiali traslucidi che si rifrangono e si adattano al contesto, simulando le proprietà ottiche del vetro fisico e anticipando la sensazione di “immersione” che caratterizzerà i futuri device all-glass. L’iPhone Air stesso rappresenta un punto di svolta intermedio: device sottilissimo, telaio quasi invisibile, bordi ridotti al minimo. È un prodotto che porta l’idea del “vetro totale” dalla pura teoria brevettuale a una prima, tangibile realtà.

Jobs non sognava solo prodotti, ma ambienti che trasmettessero lo stesso senso di purezza: dai primi iMac trasparenti, agli Apple Store con scale in vetro, fino allo Steve Jobs Theater e all’Apple Park di Cupertino, dove il vetro curva diventa struttura e simbolo di trasparenza “totale” tra uomo e tecnologia. L’iPhone Glass rappresenta il coronamento di una filosofia che permea tutta la storia recente di Apple.

Non solo iPhone: i brevetti Apple includono anche concept simili per future generazioni di Apple Watch e addirittura Mac Pro con involucri completamente trasparenti. Il tutto in attesa di Apple Glass, i primi smart glass AR di Cupertino previsti per il 2027, nel ventennale dell’iPhone, destinati secondo più fonti a sostituire del tutto lo smartphone. Jobs, che aveva già visto la visione di un mondo wearable e trasparente, starebbe sorridendo con approvazione davanti a questo futuro.
Un iPhone monolitico in vetro è una sfida ingegneristica titanica. Apple dovrà perfezionare sia la resistenza agli urti, sia la gestione della dissipazione termica. Restano interrogativi su costi di produzione, riparabilità e accessibilità, ma le strategie brevettuali suggeriscono soluzioni modulari già pronte, con zone di accesso “intelligenti” e display autoriparanti in studio.
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L’eredità di Jobs e la cultura della trasparenza
In ogni scelta di design affiora il pensiero di Steve Jobs: “Il nostro lavoro è rendere semplici e magiche tecnologie che, dietro le quinte, sono straordinariamente complesse”. L’iPhone di vetro promette di essere il manifestarsi definitivo di questa filosofia: software e hardware non più percepiti come entità distinte, ma come un’unica esperienza, invisibile, elegante, pervasiva.
Il percorso verso un iPhone tutto vetro durerà ancora alcuni anni, e la strada sarà costellata di sfide inedite e passi intermedi, ma il traguardo sembra tracciato: tra brevetti visionari, materiali avveniristici e innovazioni UI che dissolvono il confine tra app e mondo reale, Apple mira a realizzare il vero sogno di Jobs. Quando vedremo nelle nostre mani un iPhone “monolite di vetro”, potremo dire che Cupertino ha trasformato la filosofia di trasparenza in realtà palpabile, regalando agli utenti un nuovo modo di concepire la tecnologia: semplice, pura, invisibile e, come avrebbe detto Steve Jobs, “insanely great”.
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