Qualche mese fa, per via del rallentamento volontario della CPU e della GPU degli iPhone più vecchi per “preservare la vita delle batterie”, l’AGCOM ha multato Apple per 5 milioni di euro accusandola di obsolescenza programmata. Il colosso di Cupertino  ha fatto ricorso ma, in questi giorni, il TAR del Lazio lo ha respinto, costringendo Apple a pagare la multa.

L’obsolescenza programmata è una pratica scorretta – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – i consumatori vengono costretti ad aggiornare i propri dispositivi, in questo caso parliamo di iPhone, con la prospettiva di ottenere dei miglioramenti. In realtà, nel giro anche di pochi mesi, il funzionamento peggiora progressivamente, fino a costringere il consumatore a cambiare dispositivo. Bene, dunque, la decisione del Tar: basta pratiche scorretta ai danni dei consumatori”.

Ricordiamo poi che Apple, dopo aver avviato il programma di sostituzione della batteria a prezzo scontato (26 euro invece che 89 euro) per limitare il danno d’immagine causato da questa vicenda del rallentamento volontario degli iPhone, ha subito un mancato introito considerevole nel 2018.

Stando a quanto riportato, nel 2018 Apple ha sostituito 11 milioni di batterie, una cifra incredibilmente alta rispetto ai soliti 1-2 milioni degli anni precedenti.

A subirne di più le conseguenze sono stati sicuramente i nuovi iPhone Xs e Xs Max e l’ultimo arrivato iPhone Xr, questo perchè i possessori di iPhone 8 e iPhone X hanno preferito sostituire la batteria del proprio dispositivo piùttosto che sostituirlo con uno nuovo.