Per Apple si profila un mese di maggio molto turbolento in tribunale, con il suo dipartimento legale che dovrà fronteggiare una class action avviata negli USA nei suoi confronti per il così detto “Looop Disease” su iPhone 7 (il più vecchio modello che potrebbe essere compatibile con iOS 13).

Si tratta di un problema, riscontrato anche da diversi esperti in riparazioni hardware di dispositivi Apple, che colpisce la capsula auricolare di iPhone 7 e che rende impossibile effettuare e ricevere chiamate se non mediante il vivavoce o speaker Bluetooth.

Per i querelanti, il problema è dovuto ad un difetto di progettazione di cui Apple era a conoscenza. Al momento la class action è nella sua fase iniziale ma, se dovesse effettivamente venir riscontrato che Apple era a conoscenza del problema usando materiali scadenti per collegare il controller audio alla scheda logica dell’iPhone 7 e non ha preso misure correttive durante la produzione di massa, dovrebbe fronteggiare una grossa multa.

È bene sottolineare però che per diversi mesi Apple aveva attivato un programma di riparazione gratuita degli iPhone 7 affetti da questo problema, anche fuori garanzia. Adesso però tale programma è stato chiuso ed Apple si rifiuta di offrire assistenza gratuita (probabilmente il motivo scatenante della class action).

Seppur i querelanti hanno presentato istanza per violazione della garanzia e delle leggi a tutela dei consumatori, le accuse vanno oltre affrontando anche questioni di frode, falsi dichiarazioni e arricchimento senza giusta causa.