Anche se l’estate si è fatta meno torrida, ci sono ancora diverse giornate in cui la colonnina del mercurio sale oltre i 30 gradi, facendo diventare complicate le attività a chi non ha un impianto di aria condizionata. E spesso il caldo si prolunga anche di sera e nelle prime ore della notte, rendendo difficile riposare adeguatamente.
Per queste situazioni EcoFlow WAVE 3 rappresenta una manna dal cielo, in particolare per chi ama le vacanze in tenda, roulotte o camper, ma anche per chi magari si trova a lavorare in uno stanzino angusto privo di adeguata ventilazione. Parliamo di un sistema di condizionamento dell’aria reversibile, in grado cioè di raffreddarla in estate e riscaldarla nei mesi più freddi, il tutto con la possibilità di lavorare senza fili grazie a una batteria opzionale.
L’abbiamo messo alla prova in questi mesi, soprattutto a giugno quando il caldo era feroce, ma anche a luglio, durante alcune gite fuori porta e in tenda ed è venuto il momento di parlarvene in maniera approfondita.
Materiali e costruzione
EcoFlow WAVE 3 è un dispositivo decisamente compatto, misura infatti 519 x 297 x 336 millimetri con un peso di poco superiore ai 15 Kg, decisamente accettabile per un dispositivo che fa della portabilità il suo punto di forza. Ha una capacità di raffreddamento di 200 W (6100 BTU) e di riscaldamento di 2000W (6800 BTU) ed è capace di gestire 330 m³ di aria all’ora, con una potenza nominale di raffreddamento di 690W/640W (CA/CC). Assorbe 645W in corrente alternata e 606W in corrente continua.
Il livello di rumorosità è compreso tra i 44 e i 58 dB, anche se nel silenzio della notte il livello di rumorosità sembra decisamente maggiore. È dotato di connettività WiFi , anche a 5 GHz e Bluetooth, così da collegarsi alla rete di casa per essere gestito più facilmente tramite la companion app, da installare su smartphone Android o iOS.
WAVE 3 è realizzato in plastica rigida di ottima qualità, con la parte superiore sagomata in modo da lasciare ampio spazio per la presa e il trasporto. nella parte anteriore e in quella posteriore sono presenti due grosse griglie per l’ingresso e l’uscita dell’aria anche se l’aria trattata esce dalla parte superiore, frontalmente, con due lamelle la cui angolazione può essere regolata manualmente per indirizzare il flusso d’aria fresca Sempre nella parte superiore è presente l’uscita dell’aria calda che va portata all’esterno tramite un tubo flessibile, presente nella confezione di vendita, da fissare con un apposita riduzione. Anche il flusso dell’aria fresca (o calda a seconda della funzione) può essere portato a destinazione con un tubo, soluzione necessaria se posizionate l’unità all’esterno.












Anche sulla parte frontale può essere montato un adattatore per il condotto, da utilizzare anche in questo caso con il condizionatore all’esterno, per “aspirare” l’aria dall’ambiente da raffreddare. Nella confezione di vendita è presente anche una maschera in cartoncino da utilizzare per realizzare dei fori qualora l’installazione fosse semi-permanente, magari con un pannello di legno o di materiale isolante da mettere al posto del vetro o della porta.
Nella parte inferiore è presente il foro per lo svuotamento dell’acqua di condensa, ma per evitare blocchi continui vi consigliamo di montare il tubo di scarico e utilizzare una bacinella o un contenitore da posizionare più in basso dell’unità. Nei nostri test ci è capitato di dover vuotare l’acqua ogni 30-40 minuti, nelle giornate più calde e afose, per cui abbiamo sempre preferito utilizzare il tubo di scarico con una tanica o, dove possibile, in uno scarico esistente.
Montando la batteria il tubo di scarico diventa indispensabile, visto che il foro di scarico è proprio sopra la batteria la cui presenza rende più difficoltose le operazioni.
Scenari di utilizzo
Abbiamo utilizzato EcoFlow WAVE 3 principalmente in casa, con un paio di esperienza anche all’aperto. Sotto a una tettoia per riuscire ad avere un po’ di respiro durante una grigliata, e all’esterno di una tenda montata in giardino. Quest’ultimo scenario è decisamente il più indicato, a nostro avviso, perché il condizionatore può essere poggiato su un rialzo, con il tubo di scarico che rilascia l’acqua di condensa sul prato, e i due tubi che entrano dall’ingresso della tenda. Basta la cerniera per tenerli in posizione, senza che sia necessaria alcuna sagoma in cartone.
Anche l’utilizzo sotto la tettoia è stato semplice, con lo scarico a terra e nessun tubo per allontanare l’aria calda. Con la massima potenza è comunque possibile sentire una piacevole brezza fresca anche a un paio di metri di distanza e chiudendo opportunamente i lati della tettoia siamo riusciti a ridurre di qualche grado la temperatura, almeno quella percepita.
Diversa la situazione in casa, dove è per forza necessario avere un terrazzo per ottenere i risultati migliori, cosa che non abbiamo (abbiamo però effettuato alcune prove in casa di amici con risultati incoraggianti). Posizionando l’unità in corridoio, fuori della camera da letto, siamo riusciti a far scendere di 3-4 gradi la temperatura, riuscendo a dormire più tranquillamente. Il rovescio della medaglia però è stato un calore decisamente superiore alla norma nel corridoio, che ci ha costretto ad arieggiarlo per diverse ore.
Stessa situazione anche nello studio, la stanza più piccola ma con un lucernario e quindi difficile da rinfrescare. Con l’unità in corridoio e la finestra chiusa siamo riusciti a passare, nelle giornate più torride, da circa 35 gradi a circa 27 gradi, un risultato che abbiamo apprezzato decisamente. Anche in questo caso però aprendo la porta è entrata parecchia aria calda che ristagnava in corridoio. Una soluzione valida solo a metà quindi, per questo consigliamo questo dispositivo a chi ha la possibilità di metterlo su un balcone o terrazzo esterno, per evitare il ristagno della grossa quantità di aria (molto) calda generata dal condizionatore.
Autonomia
EcoFlow WAVE 3 nasce per essere alimentato a corrente, la soluzione migliore per l’utilizzo domestico, ma è stato progettato per poter utilizzare una batteria, da acquistare separatamente o in bundle con il condizionatore, per utilizzarla anche lontano da prese di corrente. Va detto che se il condizionatore ha un peso tutto sommato contenuto, la batteria aggiunge altri 10 kg circa, rendendolo quindi più difficile da spostare, senza considerare il fatto che dovrete avere una base di appoggio decisamente solida, niente sedie da campeggio o soluzioni di fortuna.
La batteria, che utilizza elementi al litio-ferro-fosfato, ha una capacità di 1024 Wh (51,2V a 20 Ah) ed eroga una potenza massima di 858 watt, mentre in entrata offre diverse modalità: tramite rete elettrica, con un massimo di 1000 watt, tramite presa ausiliaria dell’auto a 12 o 24 volt, con una potenza massima di 200 watt, o tramite pannelli solari con tensioni comprese tra 11 e 60 v (13A) e una potenza massima di 400 watt.








La batteria inoltre offre una uscita USB-A con potenza massima di 18 watt e una USB-C, in grado invece di raggiungere i 140 watt, perfetta quindi per ricaricare smartphone o notebook. La certificazione IP65 consente di lasciare la batteria all’aperto senza correre rischi in caso di pioggia, anche se è consigliabile rialzarla da terra per evitare che finisca sott’acqua, situazione non così insolita se vi piace campeggiare. Ricordate però che l’unità principale è certificata “solo” IPX4, quindi è sempre consigliabile posizionarla in un luogo riparato per evitare qualsiasi problema.
La batteria garantisce fino a 8 ore di utilizzo in modalità Eco, un valore confermato anche durante i nostri test. In questa modalità ovviamente scende il potere rinfrescante, ma rappresenta il giusto equilibrio per riuscire a dormire al fresco per tutta la notte. Se invece usate WAVE 3 alla massima potenza l’autonomia si attesta attorno alle 2 ore, a volte qualcosa di più, un tempo sufficiente ad addormentarvi o a pranzare al fresco prima di una ricarica.
Considerazioni finali
EcoFlow WAVE 3 è un prodotto decisamente interessante, soprattutto per chi ama le attività all’aperto, il campeggio o la roulotte e vuole essere sicuro di dormire al fresco. Bisogna sicuramente mettere in conto un po’ di rumore, ma il beneficio di poter riposare a una temperatura accettabile vale qualche sacrificio. Discorso diverso per la casa, se avete una stanza piccola potete ottenere dei buoni risultati, meglio se avete un balcone per ridurre l’impatto sonoro. In ogni caso dovete munirvi di inventiva per creare i fori necessari ai tubi di scarico, altrimenti casca il palco.
Pro:
- possibilità di montare una batteria
- rinfresca velocemente
- condotti di scarico isolati
- raffredda e riscalda
Contro:
- adatto solo a stanze piccole
- richiede terrazzo o balcone per essere sfruttato
- prezzo elevato
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