Questa sera alle ore 21 prenderà il via un flash mob piuttosto insolito identificato dall’hashtag #scienzasulbalcone: si tratta, infatti, di un progetto di scienza partecipata del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – a cura dell’Unità Comunicazione e Relazioni con il Pubblico della Direzione Centrale Servizi per la Ricerca –, volto creare una mappa dell’inquinamento luminoso del cielo notturno nel nostro Paese.

Nei giorni scorsi, per ingannare la noia di questo periodo di quarantena e per creare dei momenti di “socialità a distanza”, tanti utenti hanno preso parte a flash mob di vario genere. Poche sera fa, ad esempio, tantissime persone in giro per l’Italia hanno spento le luci di casa e hanno acceso il flash del proprio smartphone alle finestre o sui balconi. La finalità di questo flash mob era quella di illuminare il cielo notturno per provare a farsi fotografare dal satellite. Per quanto suonasse suggestivo, va detto che il flash di uno smartphone non è sufficientemente luminoso per poter essere rilevato da un satellite.

Appuntamento alle ore 21 per #scienzasulbalcone

Il suddetto flash mob ha comunque avuto un risvolto pratico potenzialmente molto più utile: ha dato l’idea ad Alessandro Farini, ricercatore dell’Istituto nazionale di ottica (CNR-INO), e Luca Perri, astrofisico e divulgatore scientifico, e Luca Balletti, matematico e divulgatore scientifico per l’Unità Comunicazione e relazioni con il pubblico del Cnr, per il progetto di citizen science #scienzasulbalcone.

Questa nuova iniziativa, se adeguatamente supportata, permetterà di creare una mappa dettagliata dell’inquinamento luminoso dell’ambiente notturno nel nostro Paese attraverso una raccolta di dati completamente anonimi altrimenti impossibile.

Partecipare al progetto è semplicissimo: è previsto un triplice appuntamento: questa sera, domani e mercoledì, sempre a partire dalle ore 21. Gli utenti dovranno seguire pochi semplici passaggi:

  1. Recarsi sul sito ufficiale del progetto a questo link e scaricare l’applicazione gratuita per il proprio dispositivo (sia Android che iOS).
  2. Alle ore 21 dei tre giorni indicati, puntare lo schermo del proprio smartphone verso la fonte luminosa più intensa presente attorno a casa e avviare l’applicazione che misura la luce ambientale (sfrutta il sensore di luminosità).
  3. Aspettare che la misurazione si stabilizzi e annotarla.
  4. Entro il 26 marzo, compilare il form disponibile sul sito ufficiale linkato, inserendo le misurazioni delle tre sere, Comune di residenza e CAP (non è richiesto alcun dato personale).
  5. La mappa presente sul sito ufficiale si arricchirà di tutte le misurazioni effettuate.

Per maggiori informazioni sul progetto e sul problema dell’inquinamento luminoso in Italia, potete fare riferimento al sito ufficiale del progetto #scienzasulbalcone.

Parteciperete a questo esperimento di scienza partecipata? Fatecelo sapere nei commenti.

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