Un gruppo piuttosto ampio di accademici e ricercatori ha pubblicato un interessante paper sulla rivista Nature Nanotechnology in cui è possibile apprendere parte del meccanismo della batteria a fase quantica. Realizzata per la prima volta dai ricercatori Cnr-Nano, Scuola Normale, Center-Cfm nei Paesi Baschi e Università di Salerno, ha coinvolto anche diversi ricercatori del Laboratorio Nest di Pisa in cui si sta studiando un sistema per generare energia non deperibile, caratteristica peculiare dei materiali superconduttori.

Si studiano le batterie del futuro

L’effetto di “sfasamento” su cui si basa la batteria a fase quantica fa riferimento ad un fenomeno fisico intrinseco della natura ondulatoria della materia; tramite essa sarebbe possibile produrre energia da convogliare in circuiti ibridi. Il Laboratorio Nest di Pisa, basandosi su alcune indicazioni note già dal 2015 grazie al lavoro di Sebastian Bergeret e del gruppo di fisica mesoscopica in cui era descritto un sistema teorico per la produzione di una batteria a fase quantica, è riuscito ad individuare una combinazione di materiali su cui si basa la batteria a fase quantica.

La batteria, che viene ricarica applicando un circuito magnetico esterno, consiste in un nanofilo InAS che forma il nucleo principale della batteria, e come poli una serie di cavi superconduttori in allumininio. È ancora presto per parlare di una ricaduta commerciale di questa importantissima invenzione, ma se volete potete apprendere maggiori informazioni su di essa a questo link.