Si chiude senza arrivare in aula una delle controversie legali più delicate che hanno coinvolto NVIDIA negli ultimi anni sul fronte dell’automotive e dei sistemi di assistenza alla guida. L’azienda californiana ha infatti raggiunto un accordo con Valeo, mettendo fine alla causa intentata nel 2023 dal fornitore automobilistico europeo per il presunto furto di segreti commerciali legati alla tecnologia di assistenza al parcheggio e ai sistemi ADAS.

La conferma arriva da un documento depositato presso una corte federale della California, nel quale le parti hanno comunicato al giudice di aver risolto il contenzioso. Il processo, inizialmente previsto per gennaio, è stato quindi annullato, mentre i termini dell’intesa restano riservati.

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NVIDIA raggiunge un accordo con Valeo

La causa affonda le radici nel 2023 e ruota attorno alla figura di Mohammad Moniruzzaman, ex ingegnere software di Valeo successivamente assunto da NVIDIA. Secondo l’accusa, il tecnico avrebbe portato con sé codice sorgente riservato relativo ai sistemi di assistenza al parcheggio sviluppati da Valeo, trasferendolo di fatto al nuovo datore di lavoro.

L’episodio più controverso, e che ha dato grande visibilità alla vicenda, riguarda una videochiamata collaborativa tra Valeo e NVIDIA, durante la quale il codice riservato sarebbe apparso accidentalmente, rivelando l’utilizzo di materiale che Valeo riteneva protetto da segreto industriale.

Secondo Valeo, NVIDIA, all’epoca ancora nelle fasi iniziali del suo ingresso nel mercato delle tecnologie per la guida autonoma, avrebbe tratto vantaggio da quel codice per accelerare lo sviluppo delle proprie soluzioni e risparmiare milioni di dollari in costi di ricerca e progettazione.

NVIDIA ha però sempre respinto con decisione le accuse, dichiarando di non essere a conoscenza delle azioni dell’ingegnere e di aver interrotto immediatamente il rapporto di lavoro con Moniruzzaman una volta emerse le contestazioni. L’azienda ha inoltre affermato di aver collaborato pienamente con le indagini, sottolineando come il dipendente fosse stato successivamente condannato in Germania in un procedimento separato.

Va ricordato, inoltre, che NVIDIA aveva già ottenuto l’archiviazione di una causa correlata intentata da Valeo proprio in Germania, elemento che aveva rafforzato la posizione difensiva dell’azienda statunitense.

Nonostante la lunga contrapposizione legale e le accuse particolarmente pesanti, le due aziende hanno scelto di chiudere il contenzioso con un accordo extragiudiziale, evitando il processo pubblico; come spesso accade in casi di questo tipo, nessuna delle parti ha rilasciato commenti ufficiali e i dettagli dell’intesa non sono stati resi noti.

NVIDIA ha rifiutato di commentare l’accordo, mentre i portavoce e gli avvocati di Valeo non hanno risposto alle richieste di chiarimento. Il caso, registrato come Valeo Schalter und Sensoren GmbH contro Nvidia Corp presso il Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California, è stato quindi formalmente archiviato.

La chiusura della causa rappresenta un passaggio significativo non solo per NVIDIA, ma per l’intero settore delle tecnologie per la guida assistita e autonoma, dove la competizione è sempre più serata e il valore della proprietà intellettuale è centrale.

Sempre più spesso infatti, la battaglia tra i grandi attori dell’automotive e del tech si gioca anche (e soprattutto) sul piano legale, con il trasferimento di competenze, personale e know-how che diventa terreno fertile per dispute sui segreti industriali.

Per NVIDIA, l’archiviazione del caso consente ora di voltare pagina e continuare a rafforzare la propria presenza nel mondo dell’auto intelligente senza l’ombra di un processo imminente. Per Valeo invece, l’accordo chiude una vicenda lunga e complessa, lasciando però aperto un tema più ampio, la tutela del software e del codice sorgente in un’industria sempre più software-centrica.