In un anno negli Stati Uniti si è raddoppiato il numero degli studenti che ha fatto ricorso all’intelligenza artificiale (e in particolare a ChatGPT) per lo studio e, più in generale, per le proprie attività scolastiche. Questi i dati dello studio pubblicato sul Pew Research Center che mostra un fenomeno che, anche se ancora marginale (il 73% degli adolescenti ha dichiarato di non aver mai usato l’AI per la scuola), sta crescendo. E che inevitabilmente suscita polemiche e discussioni.

Nel frattempo OpenAI ha annunciato una nuova versione di ChatGPT pensata espressamente per la scuola. Si tratta di ChatGPT for Teachers ed è disponibile negli Stati Uniti per tutti i docenti verificati delle scuole K–12 (il percorso scolastico che va dalla scuola dell’infanzia fino all’ultimo anno delle superiori) fino a giugno 2027. L’obiettivo è quello di offrire, per il momento gratuitamente, agli educatori e al personale scolastico uno strumento sicuro, efficace e facile da usare per semplificare la didattica quotidiana, senza compromettere la privacy degli studenti.

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Le caratteristiche di ChatGPT for Teachers

ChatGPT for Teachers

A differenza delle versioni classiche del chatbot, ChatGPT for Teachers è una piattaforma progettata per rispondere alle esigenze del mondo scolastico. Non solo integra tutte le funzioni più avanzate, come il modello GPT-5.1 con messaggi illimitati, il caricamento di file, la generazione di immagini e la possibilità di collegare strumenti come Google Drive, Microsoft 365 e Canva, ma garantisce anche una protezione specifica per i dati sensibili, in linea con le normative previste dal FERPA (Family Educational Rights and Privacy Act). Da questo punto di vista, infatti, i contenuti condivisi all’interno di ChatGPT for Teachers non vengono utilizzati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale, una differenza fondamentale rispetto alle altre versioni.

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ChatGPT for Teachers è pensato sia per i singoli insegnanti sia per i dirigenti scolastici che desiderano adottare soluzioni coordinate a livello di istituto. Grazie a funzionalità collaborative, gli educatori possono co-progettare lezioni, creare modelli personalizzati per le proprie classi e scambiare materiali in spazi condivisi. Ogni ambiente di lavoro permette di personalizzare l’esperienza didattica in base al livello scolastico, al curriculum di riferimento e al formato preferito di risposta. L’uso quotidiano viene facilitato anche da una serie di suggerimenti generati sulla base delle pratiche di altri docenti, visibili direttamente nell’interfaccia, appena si inizia una nuova chat.

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Dal punto di vista amministrativo, le scuole possono riunire il proprio personale in un’unica piattaforma, gestendo l’accesso con controlli basati sui ruoli e sull’autenticazione tramite SAML SSO. L’intero processo di verifica avviene attraverso SheerID, un partner esterno incaricato di verificare la qualifica degli insegnanti in modo sicuro.

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Non è il primo strumento di OpenAI per la scuola

ChatGPT for Teachers è solo l’ultimo step di una strategia che vede OpenAI interessata a entrare stabilmente nel mondo dell’istruzione. Dopo aver sperimentato strumenti per gli studenti, come Study Mode e ChatGPT Edu, ora l’azienda va verso gli insegnanti, considerati figure chiave per favorire un uso responsabile e consapevole dell’intelligenza artificiale in classe. Secondo i dati forniti dalla stessa OpenAI, tre insegnanti su cinque utilizzano già strumenti AI e chi li impiega con regolarità afferma di risparmiare ore preziose ogni settimana.

Per accompagnare l’adozione dello strumento, OpenAI ha rilasciato anche un documento guida, chiamato AI Literacy Blueprint, rivolto a dirigenti scolastici e responsabili delle politiche educative. Questo piano intende offrire un orientamento chiaro su come promuovere un uso consapevole e formativo dell’IA, a partire dalla professionalità degli insegnanti.

Educazione, istruzione, intelligenza artificiale e nuove generazioni

L’iniziativa di OpenAI con ChatGPT for Teachers risponde, ovviamente, agli interessi dell’azienda, ma ha anche una valenza “sociale” di cui tenere conto. Le nuove generazioni, infatti, dovranno inevitabilmente confrontarsi con questa tecnologia. La generazione Beta (i nati dal 2025 al 2039) sarà la prima a crescere in un contesto sociale (ma anche scolastico) in cui l’AI non sarà una tecnologia accessoria, come accaduto per altre innovazioni nel corso della storia. In modo particolare per gli adolescenti, l’intelligenza artificiale influenzerà il loro percorso educativo così come l’accesso al mondo del lavoro.

Non si tratta di cedere e delegare l’educazione e l’istruzione all’AI, anche perché è interessante notare come ChatGPT for Teachers punta a rafforzarne il ruolo, offrendo un supporto concreto nella preparazione delle lezioni, nella personalizzazione dei contenuti e nella gestione dei tempi. Per il momento ChatGPT for Teachers è uno spazio sicuro dove gli educatori possono esplorare l’IA alle proprie condizioni, scoprire nuovi strumenti per la didattica e accompagnare i propri studenti in un percorso di apprendimento che tiene insieme tecnologia e responsabilità. Che è alla base di ogni forma di educazione.