Apple ha chiuso il quarto trimestre fiscale 2025 sfiorando nuovi massimi storici e superando nettamente le aspettative degli analisti. I numeri raccontano un’azienda in piena forma: 102,5 miliardi di dollari di ricavi, con un incremento dell’8% su base annua, e un utile netto che balza a 27,5 miliardi, quasi il doppio rispetto ai 14,7 miliardi registrati nello stesso periodo del 2024.

Una performance che conferma quanto i nuovi iPhone 17, lanciati a settembre, abbiano saputo rianimare la domanda globale di smartphone di fascia alta, mentre i servizi continuano a consolidare la loro posizione come seconda gamba del business.

iPhone 17 al centro del successo

L’iPhone, ancora una volta, ha trainato l’intero ecosistema Apple: 49 miliardi di dollari di ricavi, in aumento del 6%. Una crescita che riflette il successo della linea iPhone 17, appena definita da Tim Cook “la migliore lineup di sempre”. Il riferimento è all’intera famiglia – dai modelli 17 e 17 Pro ai top di gamma Pro Max e Air – che ha permesso a Cupertino di presidiare tutte le fasce del mercato, anche se il CEO ha evitato di commentare nel dettaglio l’andamento del discusso iPhone Air.

Secondo alcune stime di settore, il nuovo dispositivo, presentato come alternativa più accessibile ma con design premium, avrebbe registrato dinamiche di domanda più altalenanti. Cook, senza sbilanciarsi, ha dichiarato che “la richiesta per alcune versioni ha superato la disponibilità”, confermando indirettamente problemi di fornitura che hanno penalizzato le vendite iniziali.

Apple chiude un 2025 da record: boom iPhone 17 e servizi, utile quasi raddoppiato 10

I servizi volano a quasi 29 miliardi

Il vero motore della crescita è però la divisione servizi, arrivata a toccare i 28,8 miliardi di dollari (+15%), cifra che rappresenta un record assoluto per Apple. Una componente sempre più strategica, spinta da abbonamenti come iCloud+, Apple Music, TV+, Arcade e l’ecosistema Apple Intelligence, integrato nei nuovi prodotti con l’arrivo di iOS 18 e macOS Sequoia.

Già negli scorsi mesi avevamo analizzato come la spinta di Apple verso l’IA “locale” – gestita direttamente sui dispositivi o in Cloud privato – stesse offrendo un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza di Google o Meta, più esposta su modelli di IA generativa completamente online. I risultati di oggi non fanno che rafforzare questa scelta strategica.

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Crescita su tutti i fronti, tranne la Cina

Analizzando i risultati per area geografica, Apple ha registrato progressi in quasi tutte le regioni: record di vendite in America, Europa, Giappone e area Asia-Pacifico. Unica eccezione la Cina, dove il calo del 4% è stato attribuito dallo stesso Cook ai limiti di produzione dei nuovi iPhone 16 e 17.

Nonostante questa battuta d’arresto, la direzione indica fiducia per i mesi a venire: il CEO prevede un ritorno alla crescita nel trimestre di dicembre, grazie alla forte accoglienza della famiglia iPhone 17 e alle festività di fine anno, tradizionalmente il momento più forte per le vendite.

Mac in ripresa, iPad stabile, accessori in pausa

Oltre ai numeri di iPhone e servizi, spicca anche il ritorno in territorio positivo del comparto Mac, cresciuto del 13% con un fatturato di 8,7 miliardi. La transizione verso la nuova generazione di chip Apple Silicon, unita all’integrazione più profonda con Apple Intelligence, sembra aver convinto molti utenti a rinnovare i propri computer.

Gli iPad restano sostanzialmente stabili, attestandosi su 7 miliardi di dollari, mentre la categoria “wearables, home e accessori” conferma i 9 miliardi, segno che dispositivi come Apple Watch, AirPods e Vision Pro mantengono un ruolo solido ma ormai maturo nel portfolio dell’azienda.

Apple MacBook Pro 14 M5

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Un bilancio annuale da 416 miliardi di dollari

Considerando l’intero esercizio 2025, Apple ha raggiunto ricavi per 416 miliardi di dollari (+6% anno su anno) e un margine lordo in crescita al 47,2%, sostenuto da un mix prodotti favorevole nonostante un onere di 1,1 miliardi dovuto ai dazi. Si tratta di numeri che consolidano un trend positivo iniziato già nel secondo trimestre, quando l’azienda aveva beneficiato del primo slancio post-iPhone 17.

Il direttore finanziario Kevan Parekh ha previsto una prosecuzione di questa crescita nel trimestre in corso, con un aumento dei ricavi compreso fra il 10 e il 12%. Se le stime verranno confermate, Apple firmerebbe così il miglior trimestre della sua storia, con una crescita a doppia cifra nel segmento iPhone e un ulteriore contributo dai servizi digitali. Altro dato rilevante riguarda la solidità finanziaria. Cupertino chiude l’anno con 132 miliardi di dollari in liquidità e una posizione netta di cassa pari a 34 miliardi, confermandosi tra le aziende più solide al mondo.

iOS 18 - Apple Intelligence - Siri nuovo design

Nonostante questa forza, la politica di investimento resta prudente. A differenza di colossi come Microsoft, Alphabet o Meta, che stanno spendendo decine di miliardi nella costruzione di nuovi data center per sostenere l’espansione dell’intelligenza artificiale generativa, Apple mantiene una strategia più selettiva.

Nel 2025, le spese in conto capitale hanno raggiunto 12,7 miliardi di dollari, in aumento del 35% rispetto al 2024, ma ancora su un livello molto inferiore rispetto ai concorrenti. Parekh ha precisato che la maggior parte di questo investimento è legata alla realizzazione e all’espansione dell’infrastruttura “Private Cloud Compute” — il sistema di server proprietari dedicato all’elaborazione sicura dei modelli di Apple Intelligence.

Un approccio ibrido all’intelligenza artificiale

Il CFO ha inoltre ribadito che Apple continuerà a seguire un modello ibrido: l’elaborazione dei dati sarà distribuita tra data center di proprietà e infrastrutture acquistate da partner esterni, garantendo un perfetto equilibrio fra efficienza e privacy. Questo conferma l’approccio “on-device first” già osservato nei mesi scorsi con l’arrivo di Apple Intelligence, un sistema basato su elaborazione locale e minima condivisione dei dati personali.

Una scelta che non punta alla spettacolarità delle demo di IA generativa viste altrove, ma alla costruzione di un ecosistema coerente, integrato e centrato sull’utente.

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Apple alza ancora l’asticella

L’anno fiscale 2025 consacra quindi Apple come protagonista assoluto del mercato tecnologico, capace di rafforzare la crescita anche in un contesto incerto e competitivo. Con iPhone 17 ai vertici delle vendite, servizi in espansione costante e una solida base finanziaria, il colosso di Cupertino si prepara a un 2026 che potrebbe riservare ulteriori sorprese, forse proprio nel campo dell’IA o della nuova generazione di dispositivi indossabili.

Il tutto mentre il misterioso iPhone Air continua a far discutere: un modello che incarna la scommessa di Apple di trovare un nuovo equilibrio tra prezzo, innovazione e desiderabilità — e che, nel bene o nel male, ha già fatto parlare di sé.