Nelle ultime ore si è accesa una nuova polemica tra Apple ed Elon Musk, con il fondatore di xAI che ha accusato pubblicamente l’azienda di Cupertino di favorire OpenAI nelle classifiche dell’App Store a discapito di altri sviluppatori di intelligenza artificiale. Una vicenda che, come spesso accade quando in campo ci sono figure di primo piano del mondo tech, ha rapidamente attirato l’attenzione internazionale.

Offerta

Google Pixel Watch 4 (45 mm)

379€ invece di 449€
-16%

Apple risponde a Elon Musk in merito alle accuse sull’App Store

Secondo Musk, Apple starebbe alterando le classifiche dell’App Store in modo da mantenere le app di OpenAI in posizioni di rilievo, rendendo quasi impossibile per altri competitor raggiungere il vertice; in un post pubblicato su X (ex Twitter) l’imprenditore ha definito questa condotta un’inequivocabile violazione antitrust e ha promesso un’immediata azione legale.

In un messaggio separato, Musk si è poi rivolto direttamente ad Apple chiedendo perché X e Grok non siano incluse nella sezione Must Have dello store, sottolineando come la prima sia l’app di news numero uno al mondo e la seconda sia attualmente al quinto posto nella classifica generale.

Apple, contattata da Bloomberg, ha respinto con decisione le accuse affermando che l’App Store è progettato per essere equo e privo di pregiudizi; un portavoce ha spiegato che le classifiche si basano su algoritmi, liste curate da esperti e criteri oggettivi, con l’obbiettivo di offrire agli utenti un’esperienza di scoperta sicura e, al tempo stesso, opportunità di visibilità per gli sviluppatori.

La società ha inoltre ribadito che collabora con molti partner, e non solo con OpenAI, per aumentare la visibilità delle app in categorie in rapida evoluzione.

A complicare la narrazione proposta da Musk ci sono alcuni esempi recenti, l’app di intelligenza artificiale cinese DeepSeek aveva conquistato il primo posto nella classifica delle app gratuite dell’App Store già lo scorso gennaio, superando persino ChatGPT. Inoltre, come ricordato anche nelle Community Notes sotto il post di Musk, Perplexity aveva raggiunto la vetta delle classifiche in India a luglio, ben dopo l’annuncio della partnership tra Apple e OpenAI.

Non poteva mancare la replica di Sam Altman, CEO di OpenAI, che ha definito notevole l’accusa di Musk, ricordando come siano circolate voci secondo cui proprio l’imprenditore sudafricano manipolerebbe X per avvantaggiare se stesso, le proprie aziende e danneggiare concorrenti e persone che non gradisce.

La risposta di Musk non si è fatta attendere: Sam Altman mente con la stessa facilità con cui respira, ha scritto in un nuovo post, segno che la disputa è ben lontana dal concludersi.

Questa vicenda mette ancora una volta in luce la tensione tra giganti della tecnologia quando si tratta di visibilità e posizionamento delle app in store digitali sempre più strategici, al momento non è chiaro se Musk passerà realmente alle vie legali, ma di certo la discussione alimenterà ulteriori dibattiti sul grado di trasparenza e influenza delle classifiche dell’App Store.

I nostri contenuti da non perdere: