Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria corsa all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei servizi digitali più disparati, dalle app di produttività ai sistemi operativi mobili, ma uno degli ambiti in cui questa rivoluzione si sta facendo sentire più lentamente è quello della navigazione web; un paradosso se pensiamo che il browser è ancora oggi lo strumento principale con cui accediamo all’intero mondo online. Ora però qualcosa sta cambiando, Microsoft ha ufficializzato la nuova Modalità Copilot per Edge, una funzione sperimentale che promette di trasformare il browser in un vero e proprio assistente attivo e consapevole del contesto.

Microsoft lancia la Modalità Copilot per il browser proprietario Edge

La logica dietro la Modalità Copilot è chiara e ambiziosa, non si tratta più soltanto di aprire schede e consultare pagine, ma di mettere l’IA al centro dell’esperienza, con l’obbiettivo dichiarato di anticipare i bisogni, snellire operazioni ripetitive e fornire un’interfaccia più dinamica, fluida e contestuale.

Come funziona? Quando si attiva la Modalità Copilot l’utente viene accolto da una nuova pagina iniziale minimalista, caratterizzata da un solo campo di input capace di gestire chat, ricerca e navigazione web in un unico punto; da lì in poi, Copilot è in grado di comprendere le intenzioni dell’utente, di ragionare sull’insieme delle schede aperte e di suggerire azioni coerenti con l’attività in corso.

Una delle novità più interessanti riguarda proprio il contesto multi-scheda, con il consenso esplicito dell’utente Copilot può analizzare ciò che è già aperto nel browser per aiutare a fare confronti, prendere decisioni più rapide e ridurre il numero di passaggi tra una scheda e l’altra; un esempio concreto? Se l’utente sta cercando una casa vacanze su più portali, Copilot può indicare direttamente l’opzione con cucina e spiaggia vicina, senza dover fare da soli l’incrocio tra le informazioni.

Oltre alla classica interazione testuale, Copilot supporta anche comandi vocali in linguaggio naturale, rendendo possibile chiedere di trovare alternative, aprire schede con prodotti simili o riassumere i contenuti di una pagina semplicemente con la voce; un’evoluzione non banale, che apre a un nuovo modo di interagire con il browser, specialmente su dispositivi touch o in situazioni di multitasking.

Una delle maggiori preoccupazioni degli utenti, com’è lecito aspettarsi, riguarda la privacy e l’accesso ai propri dati di navigazione, Microsoft rassicura che la Modalità Copilot funziona secondo gli standard di sicurezza e trasparenza già noti, e l’accesso ai dati sensibili avviene solo su autorizzazione esplicita; inoltre, l’assistente è sempre riconoscibile grazie a indicatori visivi chiari e può essere disattivato o limitato in qualsiasi momento.

Interessante poi anche l’approccio non invasivo dell’interfaccia, Copilot compare in un riquadro dinamico discreto lasciando inalterata la visualizzazione della pagina corrente; è una scelta importante per chi non vuole perdere il focus mentre consulta ricette, articoli tecnici o traduzioni, e preferisce ricevere supporto contestuale senza interruzioni.

Vale la pena sottolineare che la Modalità Copilot è, al momento, una funzionalità sperimentale e disponibile gratuitamente per un periodo di tempo limitato, su Microsoft Edge per Windows e macOS, nei mercati dove Copilot è già attivo (anche il nostro quindi). Gli utenti possono attivarla manualmente visitando questo link, così da contribuire al perfezionamento della funzione attraverso il proprio feedback diretto.

Nei prossimi mesi Microsoft punta ad espandere ulteriormente le capacità dell’assistente, integrando anche accesso alla cronologia, compilazione automatica intelligente, e addirittura la possibilità di effettuare prenotazioni o operazioni online complesse in autonomia, sempre nel rispetto delle autorizzazioni dell’utente.

È ancora presto per dire se questa novità rappresenterà un vero punto di svolta per il settore dei browser, o se rimarrà un’utile funzione di nicchia; di certo Microsoft sta provando a reinterpretare in chiave moderna l’esperienza di navigazione come l’abbiamo conosciuta finora, e lo fa con un approccio che (se ben implementato) potrebbe cambiare il modo in cui cerchiamo, confrontiamo, leggiamo e decidiamo online.