Nonostante un periodo piuttosto complicato per Apple, tra la percezione di un rallentamento dell’innovazione hardware e il debutto non privo di criticità di Apple Intelligence, Tim Cook continuerà a guidare l’azienda di Cupertino; è quanto emerge da un nuovo rapporto di Bloomberg, secondo cui non solo Cook non rischia di perdere la poltrona di CEO, ma anzi potrebbe addirittura consolidare ulteriormente la propria posizione diventando presidente del consiglio di amministrazione.

Una prospettiva che, per certi versi, conferma l’approccio prudente dei vertici dell’azienda, storicamente restii nell’intromettersi nelle scelte operative di Cook; il consiglio è composto in gran parte da figure considerate suoi fedelissimi, come Arthur Levinson, Susan Wagner e Ronald Sugar, che raramente hanno esercitato pressioni significative sulla gestione.

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Tra critiche e risultati finanziari record Tim Cook potrebbe diventare presidente Apple

Chi segue con attenzione le vicende di Apple sa bene che le critiche nei confronti di Tim Cook non sono una novità, più di un osservatore ha evidenziato l’assenza di carisma rispetto al predecessore Steve Jobs e un orientamento meno spinto verso la cultura del design e la cura maniacale del prodotto. Le discussioni si sono intensificate negli ultimi mesi, complice un debutto di Apple Intelligence giudicato poco incisivo da diversi analisti e una flessione del titolo AAPL, che nel 2025 ha perso circa il 16%, anche a causa dei nuovi dazi introdotti dall’amministrazione Trump.

Tuttavia, come spesso accade quando si guarda ai dati di lungo periodo, il quadro cambia radicalmente: le azioni Apple risultano in crescita di oltre il 1.500% rispetto al 2011, anno in cui Cook è diventato CEO; un incremento che rende difficile, se non impossibile, sostenere che la sua leadership abbia indebolito la solidità finanziaria dell’azienda.

Inoltre, è bene ricordare che le critiche sulla mancanza di innovazione hardware ignorano volutamente prodotti come AirTag, lanciato nel 2021 e diventato un accessorio estremamente popolare a livello globale, nonché il costante consolidamento del business dei servizi, che oggi rappresenta un pilastro centrale nei conti di Apple.

Secondo Bloomberg le dinamiche interne al board potrebbero presto offrire a Cook un ulteriore ruolo di rilievo, l’attuale presidente Arthur Levinson infatti ha superato l’età pensionabile raccomandata di 75 anni, non è quindi escluso che Levinson possa lasciare l’incarico, aprendo di fatto la strada a Cook per assumere anche la presidenza.

Uno scenario che, sebbene appaia più simbolico che sostanziale, consoliderebbe ulteriormente il suo controllo strategico sull’azienda; d’altra parte, il rapporto sottolinea come il consiglio non abbia mai interferito significativamente nella gestione operativa, rendendo difficile immaginare un impatto pratico immediato di questa eventuale nomina.

Nonostante in passato lo stesso Tim Cook abbia lasciato intendere di non voler rimanere CEO per un altro decennio, non ci sono al momento segnali concreti di un imminente ritiro, al contrario, la possibilità di assumere la presidenza del consiglio sembra indicare la volontà di continuare a presidiare l’evoluzione di Apple in prima persona, almeno nel medio termine.

Non ci resta che attendere per scoprire, se e quando, ci sarà un passaggio di testimone.