Il supporto ufficiale a Windows 10 terminerà il 14 ottobre 2025, ma come sempre la fine del supporto non significa necessariamente l’immediato abbandono da parte degli utenti, soprattutto considerando che stando ai dati di Steam circa il 37% dei giocatori su PC utilizza ancora Windows 10.

Proprio per questo motivo Microsoft ha deciso di proporre una nuova iniziativa che potrebbe risultare allettante a prima vista, ma che in realtà nasconde un piccolo compromesso.

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Aggiornamenti di sicurezza gratuiti per Windows 10, ma solo se si attiva Windows Backup

Lo scorso anno Microsoft aveva annunciato l’intenzione di far pagare 30 dollari all’anno per prolungare la ricezione degli Aggiornamenti di Sicurezza Estesi (ESU) su Windows 10, un’opzione rivolta principalmente agli utenti che, per motivi di compatibilità hardware o preferenze personali, non possono o non vogliono aggiornare a Windows 11.

Ora, a sorpresa, l’azienda ha deciso di offrire il primo anno di ESU gratuitamente ai consumatori, a patto però che venga attivato Windows Backup, lo strumento integrato che permette di sincronizzare impostazioni e file nel cloud tramite OneDrive.

Una mossa intelligente (se non altro dal punto di vista commerciale) che consente a Microsoft di incentivare l’uso dei propri servizi cloud, promuovendo un ecosistema sempre più interconnesso.

Sebbene Windows Backup possa teoricamente funzionare senza spese, utilizzando i 5 GB di spazio gratuito offerti da OneDrive, nella pratica gli utenti con una grande quantità di file locali (come quelli presenti nella cartella Documenti che viene sincronizzata per impostazione predefinita) potrebbero dover acquistare spazio aggiuntivo per utilizzare il servizio in maniera realmente efficace; ed è proprio qui che si nasconde l’inghippo dell’aggiornamento gratuito, chi ha tanti file salvati in locale dovrà pagare comunque, seppur indirettamente.

A partire da luglio Microsoft introdurrà una nuova procedura guidata di registrazione all’interno di Windows 10, che permetterà agli utenti di scegliere tra tre modalità per ricevere gli aggiornamenti estesi:

  • Attivare Windows Backup (gratis per un anno) ma con le limitazioni appena descritte
  • Pagare 30 dollari per un anno di aggiornamenti
  • Riscattare 1.000 Microsoft Rewards per chi partecipa al programma fedeltà dell’azienda

Una volta effettuata la scelta il PC verrà registrato automaticamente al programma ESU.

windows 10 esu

È bene sottolineare che gli utenti privati potranno ricevere gli aggiornamenti di sicurezza estesi solo fino al 13 ottobre 2026, quindi per un solo anno dopo la fine del supporto; le aziende invece potranno acquistare fino a tre anni di estensione, un po’ come avvenuto in passato con le versioni legacy di Windows 7.

Microsoft offrirà inoltre ESU gratuiti a tutti i dispositivi Windows 10 che accedono ai Cloud PC Windows 11 tramite Windows 365, così come alle macchine virtuali basate su Windows 11.

Non è un mistero che Microsoft stia spingendo con forza verso Windows 11, etichettando il 2025 come l’anno dell’aggiornamento ai PC Windows 11, ma la realtà  è che molti utenti non sono ancora pronti al passaggio, vuoi per i requisiti minimi più restrittivi, vuoi per una naturale resistenza al cambiamento, soprattutto in ambito professionale o scolastico.

Con l’avvicinarsi della scadenza ci si aspetta un’intensificazione dei messaggi a schermo intero, popup informativi e notifiche di sistema, con l’obbiettivo di convincere gli utenti all’adozione del nuovo sistema operativo.

Microsoft ha trovato un modo originale per regalare un anno di aggiornamenti di sicurezza, senza rinunciare alla possibilità di promuovere i suoi servizi cloud, una mossa che offre vantaggi concreti solo a chi rientra in un profilo d’uso preciso: pochi dati locali, disponibilità a usare OneDrive e nessuna necessità di disattivare il backup automatico.

Per tutti gli altri il costo tornerà ad essere, più o meno direttamente, inevitabile, o in termini economici o di tempo speso a gestire le limitazioni. Il countdown verso il 14 ottobre è iniziato, resta solo da capire se gli utenti resteranno aggrappati a Windows 10, accetteranno le condizioni imposte, o decideranno una volta per tutte di aggiornare a Windows 11.