In un contesto tecnologico sempre più energivoro e affamato di risorse, complice in primis la crescente diffusione dell’intelligenza artificiale e dei data center ad alte prestazioni, Apple si distingue ancora una volta per la costanza con cui persegue i propri obiettivi climatici, come testimoniato dal più recente rapporto sui progressi ambientali pubblicato di recente.
Rinnovabili, efficienza e catena di fornitura sono i tre pilastri per il cambiamento targato Apple
Secondo quanto dichiarato dall’azienda di Cupertino, nel 2024 le emissioni di gas serra si sono ridotte di 800.000 tonnellate rispetto al 2023, segnando un calo di circa il 5%. Un risultato tutt’altro che scontato se si considera che la domanda energetica dell’intero settore tecnologico è in forte crescita, in particolare a causa delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale sempre più complessi e diffusi.
Guardando al quadro complessivo, Apple sottolinea che le proprie emissioni globali sono diminuite di oltre il 60% rispetto al 2015, anno preso come riferimento per la misurazione dell’impatto ambientale aziendale; per rendere meglio l’idea, nel 2015 Apple generava 38,4 milioni di tonnellate di CO₂, contro i 15,3 milioni di tonnellate rilevati nel 2024, un quantitativo comunque significativo, che corrisponde a quanto prodotto da circa 40 centrali elettriche a gas in un anno.
Alla base di questi risultati vi è una strategia articolata che coinvolge l’intera catena del valore: Apple ha investito in energia rinnovabile, ha progettato prodotti più sostenibili e ha coinvolto i fornitori nel perseguire gli stessi obiettivi. Solo nel 2024, l’adozione di energia rinnovabile e il miglioramento dell’efficienza energetica da parte dei fornitori ha permesso di evitare l’emissione di quasi 24 milioni di tonnellate di gas serra.
Una menzione particolare va alla gestione dei gas fluorurati (F-GHG), estremamente dannosi per l’ambiente e che vengono impiegati nella produzione di semiconduttori e display; Apple ha ottenuto l’impegno da parte di tutti i fornitori diretti di display a ridurre di almeno il 90% le emissioni di questi gas, lo stesso obiettivo è stato condiviso da 26 fornitori di semiconduttori, anche se non è ancora chiara la portata effettiva di questa iniziativa sull’intera catena di approvvigionamento.
Parallelamente, Apple continua a puntare sulla circolarità dei materiali, con risultati decisamente significativi; nel 2024 quasi un quarto dei materiali impiegati nei prodotti Apple proveniva da fonti riciclate. In particolare, si segnala che:
- oltre l’80% delle terre rare (utilizzate nei magneti dei dispositivi) proviene da fonti riciclate, contro il 75% del 2023
- circa il 99% del tungsteno, il 71% dell’alluminio, il 53% del litio, il 40% dell’oro e il 76% del cobalto sono materiali riciclati
Per incentivare ulteriormente il riciclo, l’azienda ha anche lanciato una promozione valida fino al 16 maggio 2025, che offre uno sconto del 10% sugli accessori ai clienti che portano un articolo idoneo in uno degli Apple Store per il riciclo.
Apple ha dichiarato l’intenzione di ridurre del 75% le proprie emissioni entro il 2030, rispetto ai livelli del 2015, con l’obiettivo più ambizioso di arrivare a una riduzione del 90% entro il 2050; una tabella di marcia in linea con gli obiettivi delineati dall’Accordo di Parigi, che mirano a contenere il riscaldamento globale e fermare il cambiamento climatico attraverso la neutralità carbonica.
Nonostante i progressi, il cammino verso un impatto ambientale davvero neutro è ancora lungo e tortuoso, Apple ha il merito di essere una delle grandi aziende tech che rende pubblici e trasparenti i propri dati ambientali, e che coinvolge attivamente anche i fornitori in un processo collettivo di decarbonizzazione. Tuttavia, resta da capire quanto questo approccio sarà sostenibile nel lungo periodo, soprattutto con la crescita vertiginosa della domanda energetica legata all’intelligenza artificiale.
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