Dopo settimane di rumor e anticipazioni, OpenAI ha ufficialmente presentato GPT-4.1, il nuovo modello di intelligenza artificiale multimodale destinato a sostituire progressivamente GPT-4o, attualmente il motore predefinito di ChatGPT; l’annuncio è avvenuto durante una diretta streaming tenutasi lunedì, e segna l’ennesima tappa evolutiva per la piattaforma, che continua a crescere a ritmi vertiginosi, tanto sul piano tecnico quanto su quello commerciale.

Il nuovo modello GPT-4.1 di OpenAI è un notevole passo avanti

Uno degli aspetti più impressionanti di GPT-4.1 è senza dubbio l’estensione della finestra di contesto, ovvero la quantità di informazioni (testo, immagini o video) che il modello è in grado di analizzare in un singolo prompt: si parla di fino a 1 milione di token, una cifra che surclassa nettamente il limite di 128.000 token già ritenuto notevole in GPT-4o. Come spiegato direttamente da OpenAI, il nuovo modello è stato addestrato per mantenere affidabilità e coerenza su prompt lunghi, con una capacità migliorata nel rilevare il contenuto rilevante e ignorare i distrattori, sia su input brevi che su quelli molto complessi e stratificati.

Dal punto di vista delle performance, OpenAI dichiara senza mezzi termini che GPT-4.1 è superiore a GPT-4o “in quasi ogni dimensione”, con progressi evidenti nell’elaborazione del codice, nella comprensione contestuale e nel follow-up delle istruzioni, che ora viene gestito in maniera ancora più precisa e fluida. Ma non è tutto, il nuovo modello è anche più conveniente, secondo quanto riportato infatti GPT-4.1 costa il 26% in meno rispetto a GPT-4o, un vantaggio competitivo significativo, soprattutto alla luce della crescente pressione esercitata da soluzioni IA concorrenti.

Oltre al modello principale, OpenAI ha rilasciato anche due versioni ottimizzate per usi diversi:

  • GPT-4.1 Mini, erede diretto del precedente modello “lite”, pensato per offrire buone performance a un costo contenuto
  • GPT-4.1 Nano, si tratta del modello più piccolo, veloce ed economico mai sviluppato da OpenAI, ideale per essere integrato in ambienti a risorse limitate o in applicazioni mobili locali

Tutti e tre i modelli condividono la possibilità di gestire fino a un milione di token di contesto e sono già disponibili per gli sviluppatori tramite API, a conferma di una strategia che punta sulla versatilità e sull’immediatezza della distribuzione.

Il lancio di GPT-4.1 non rappresenta solo un aggiornamento tecnico, ma anche l’avvio di una nuova fase del ciclo di vita dei modelli di OpenAI; l’azienda ha infatti annunciato che GPT-4 verrà ritirato da ChatGPT il 30 aprile, ponendo fine alla sua disponibilità dopo circa due anni di utilizzo, inoltre l’anteprima di GPT-4.5 sarà rimossa dalle API il 14 luglio, proprio perché GPT-4.1 è in grado di eguagliarne (o superarne) le prestazioni a costi e latenza inferiori.

La sostituzione, a quanto pare, è dunque già in atto, con GPT-4.1 che si candida a diventare il nuovo punto di riferimento per l’ecosistema ChatGPT e per l’intera offerta API.

Come spesso accade nel mondo IA, all’orizzonte si intravedono già le prossime evoluzioni; Sam Altman, CEO di OpenAI, ha dichiarato su X (ex Twitter) che il lancio di GPT-5 è stato posticipato di qualche mese rispetto alla precedente scadenza fissata per maggio. La motivazione? Pare che l’azienda stia incontrando difficoltà nell’integrazione fluida delle componenti più avanzate, un chiaro segnale della complessità tecnica raggiunta dal progetto.

Nel frattempo, si moltiplicano i riferimenti a due altri modelli sperimentali: il modello di ragionamento o3 e una sua variante ridotta, o4 mini, che alcuni utenti hanno già individuato tra le righe del codice della versione web di ChatGPT.

In sintesi, con GPT-4.1 OpenAI alza ancora una volta l’asticella dell’IA generativa, puntando su affidabilità, scalabilità e costi contenuti; il futuro sembra sempre più vicino, ma per GPT-5 gli utenti dovranno ancora pazientare.