Suzuki brevetta una innovativa telecamera posteriore per moto

L’idea di sostituire gli specchietti con una telecamera posteriore nelle moto esiste da decenni, ma nonostante oggi l’hardware necessario sia molto più economico di un tempo, ci sono ancora ostacoli legislativi da superare in gran parte del mondo per eliminare gli specchietti tradizionali.

Questo scenario potrebbe cambiare a breve, poiché Suzuki ha depositato un brevetto di un sistema di telecamera posteriore specifico per motociclette.

Suzuki punta a eliminare l’angolo cieco con una telecamera posteriore

Almeno inizialmente, l’idea non è quella di sostituire gli specchietti convenzionali con un display, ma di offrire un sistema di sicurezza supplementare per dare chiarezza a colpo d’occhio su cosa sta succedendo nell’angolo cieco anche su uno schermo relativamente piccolo.

Con gli specchietti tradizionali è possibile modificare il proprio campo visivo muovendo la testa, mentre una telecamera mostra una visualizzazione fissa dell’area su cui è focalizzata, tuttavia gli specchietti tradizionali danno l’idea che gli oggetti che seguono siano più lontani di quanto lo siano realmente.

Secondo il brevetto Suzuki sullo schermo viene mostrata solo la sezione rilevante dell’immagine ripresa dalla telecamera e cambierà a seconda di cosa il conducente sta facendo.

Il brevetto suggerisce che il ritaglio potrebbe essere fatto manualmente, usando pulsanti montati sul manubrio, oppure automaticamente, ad esempio per mostrare l’angolo cieco per facilitare i cambi di corsia quando si aziona l’indicatore di direzione.

Il brevetto suggerisce che la vista sullo schermo potrebbe essere ingrandita a passi o gradualmente e quest’ultima opzione potrebbe potenzialmente dare al motociclista una comprensione più chiara di quale parte della strada dietro sta vedendo, inoltre potrebbe tornare automaticamente a una vista predefinita o grandangolare dopo un tempo preimpostato.

Alcune auto adottano già un sistema come quello proposto nel brevetto Suzuki, quindi appare logico che la stessa idea un domani possa arrivare anche per le motociclette.