Nella giornata di oggi TIM ha annunciato nuovi rincari per alcune sue offerte di linea fissa. Da una parte c’è l’adeguamento annuale dei prezzi, la cosiddetta “clausola ISTAT” (o inflazione) che abbiamo già avuto modo di conoscere nei mesi scorsi; dall’altra delle variazioni che vanno ad aumentare i costi mensili di alcune offerte telefoniche di importi compresi fra 2,10 e 4,40 euro al mese. Comunque, in entrambi i casi è possibile esercitare il diritto di recesso per evitare di pagare costi di disattivazione e penali eventuali per passare ad altre offerte.

Nuovi aumenti per alcune offerte di linea fissa di TIM

Rincari fino a 4,40 euro al mese

Partiamo dalla prima variazione contrattuale, che dal 1° settembre 2023 aumenterà di un importo compreso fra 2,10 e 4,40 euro al mese i costi di alcune offerte di linea fissa di TIM. L’operatore telefonico ha annunciato la novità nella sezione “News e modifiche contrattuali” dove non indica quali sono le offerte TIM coinvolte, ma chiarisce che i clienti interessati sono già stati informati con un messaggio apposito riportato nella fattura di linea fissa TIM di luglio 2023, dove sono illustrati tutti i dettagli relativi alla modifica contrattuale in questione.

Chi non intende accettare il rincaro, come anticipato, ha il diritto di recedere dal contratto o di passare a un altro operatore senza dover sostenere né costi di disattivazione né penali, ma dandone comunicazione entro e non oltre il 30 settembre 2023.

È possibile recedere secondo le modalità che seguono:

  • recandosi in un negozio TIM (qui per trovarli);
  • chiamando il servizio clienti al 187;
  • facendone richiesta dall’area clienti MyTIM;
  • scrivendo all’indirizzo TIM – Servizio Clienti – Casella Postale 111 – 00054 Fiumicino (Roma);
  • scrivendo una PEC all’indirizzo disattivazioni_clientiprivati@pec.telecomitalia.it

Ricordiamo che chi volesse recedere dalla propria offerta tramite posta o PEC deve allegare una fotocopia di un documento di identità del titolare del contratto e indicare nell’oggetto “Modifica delle condizioni contrattuali”. Anche se si vuole cambiare operatore senza pagare penali o costi di disattivazione è necessario specificare nella comunicazione che il passaggio ad altro operatore viene effettuato per “Modifica delle condizioni contrattuali”. Ma per maggiori informazioni al riguardo, vi rimandiamo al comunicato relativo condiviso da TIM nella sezione citata.

Adeguamento annuale per la “clausola ISTAT”

Per quanto riguarda invece l’adeguamento annuale dei prezzi legato alla cosiddetta “clausola ISTAT o inflazione“, TIM specifica che la variazione del canone mensile di alcune offerte di rete fissa verrà incrementato, con cadenza annuale, a seconda della variazione dell’indice di inflazione (IPCA) rilevato dall’ISTAT, maggiorato di un coefficiente pari al 3,5%, incremento che non potrà superare complessivamente il valore del canone mensile dell’offerta del 10%.

La prima variazione annuale del canone mensile verrà effettuata a partire dal 1° aprile 2024, sulla base del valore IPCA rilevato per l’anno solare 2023, variazione di cui l’operatore darà notizia almeno 30 giorni prima della data di applicazione dei nuovi prezzi con un avviso pubblicato sul sito web e comunicata ai clienti con un messaggio in fattura o via SMS, e-mail o via app MyTIM per ciascun anno di riferimento.

Anche in questo caso, nella comunicazione relativa pubblicata nella giornata di oggi, 20 luglio 2023, TIM non ha indicato quali sono le offerte di linea fissa coinvolte, pur comunicando che i clienti interessati sono stati informati con una comunicazione specificata pubblicata nella fattura di luglio 2023.

Anche in questo caso è possibile recedere o cambiare operatore senza penali né costi di disattivazione. I clienti TIM che non intendono accettare questa variazione dovranno tuttavia farlo entro il 30 settembre 2023 secondo le medesime modalità indicate sopra.

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