Microsoft è stata accusata da Twitter di utilizzare i dati della piattaforma social in modo improprio, senza pagare il dovuto e condividendoli con agenzie governative senza il permesso di Twitter. La notizia è stata riportata dal New York Times, che ha avuto accesso alla lettera inviata al CEO di Microsoft, Satya Nadella.

Secondo il portavoce di Microsoft, Frank Shaw, l’azienda non paga Twitter per l’utilizzo dei suoi dati e valuterà la lettera ricevuta per rispondere di conseguenza. Tuttavia, Shaw ha dichiarato che l’azienda guarda avanti a continuare la sua partnership a lungo termine con il social gestito da Elon Musk.

La lettera di accusa non fornisce dettagli su eventuali azioni legali che verranno intraprese o sulle richieste di compensazione finanziaria. Tuttavia, pare che Twitter abbia richiesto a Microsoft di presentare un rapporto entro il prossimo mese sulla quantità di dati che l’azienda utilizza e sui governi che hanno accesso a tali dati, oltre a chiedere di rispettare l’accordo degli sviluppatori della piattaforma blu nel trattamento dei dati.

Non è la prima volta che Twitter accusa Microsoft

Già qualche settimana fa Elon Musk aveva accusato Microsoft di utilizzare in modo improprio i dati di Twitter per addestrare la sua intelligenza artificiale, e sembra quindi che la questione sia andata avanti e non si sia ancora risolta. Il tutto arriva poi in un momento delicato per il social network, che ha visto Elon Musk costretto ad annunciare un massiccio taglio di posti di lavoro per ridurre le perdite.

Con il crescente uso di servizi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT, Twitter e altre piattaforme social hanno chiesto il pagamento per l’utilizzo dei loro dati per addestrare i bot. Considerando che Microsoft gestisce quasi completamente OpenAI, la società di intelligenza artificiale dietro a ChatGPT, è chiaro perché Musk abbia preso di mira l’azienda per il pagamento dell’uso dei dati.

L’utilizzo improprio dei dati è una questione sempre più importante per le piattaforme social, soprattutto in un contesto in cui i governi autoritari sono sempre più interessati ad avere accesso ai dati degli utenti. Sebbene la lettera di Twitter a Microsoft non fornisca dettagli specifici sulle agenzie governative coinvolte, il fatto che Microsoft abbia condiviso i dati senza il permesso potrebbe sollevare preoccupazioni sulla privacy degli utenti.