Secondo alcune indiscrezioni condivise da Mark Gurman di Bloomberg, firma autorevole riguardo le future mosse del colosso di Cupertino, pare che Apple stia lavorando per implementare il monitoraggio della glicemia sui prossimi Apple Watch.

Le funzionalità di monitoraggio della salute sono indubbiamente uno dei punti di forza degli smartwatch della mela morsicata e, presto, potrebbero quindi ampliare i parametri monitorati che ad oggi includono la frequenza cardiaca, l’ossigeno nel sangue e il sonno.

Apple Watch potrà monitorare la glicemia, secondo Gurman

Il colosso di Cupertino è ben conscio di avere all’interno del proprio portfolio un prodotto decisamente interessante dal punto di vista del monitoraggio della salute e non vuole lasciare nulla al caso per mantenere una posizione vantaggiosa sui competitor, con il team di sviluppo degli Apple Watch che continua a lavorare per implementare nuovi tipi di monitoraggio, rendendo ancora più completi gli smartwatch.

Secondo quanto riportato da Mark Gurman di Bloomberg, Apple avrebbe raggiunto importanti traguardi nello sviluppo di una tecnologia di monitoraggio della glicemia che, con molta probabilità, verrà sfruttata nei futuri Apple Watch.

Come funziona la tecnologia a cui sta lavorando Apple

La tecnologia sfrutta un processo chiamato spettroscopia ad assorbimento ottico che consente di eseguire una misurazione precisa dei livelli di glucosio, senza la necessità di un campione di sangue.

Allo stato attuale dei lavori in corso, secondo Gurman, il prototipo realizzato da Apple ha le dimensioni di un iPhone ma, chiaramente, gli ingegneri faranno di tutto per rendere questa tecnologia implementabile nei dispositivi indossabili.

Ci vorrà del tempo, questo è chiaro, ma l’azienda è fortemente determinata a portare sul mercato tale tecnologia che potrebbe rappresentare un punto di svolta e potrebbe potenzialmente rendere l’Apple Watch un dispositivo indispensabile per coloro che soffrono di diabete e altre patologie ad esso correlate.

Apple Watch: da iPhone killer a bene di lusso a “paladino digitale” della salute

Non sono passati nemmeno otto anni dall’arrivo del primo Apple Watch (24 aprile 2015 negli USA e 26 giugno 2015 in Italia) ma già, nel corso della sua storia, lo smartwatch ha cambiato veste più e più volte.

Nei piani iniziali di Cupertino c’era la volontà di creare una sorta di “iPhone killer”, un dispositivo che andasse a sostituirsi allo smartphone in molte occasioni.

Successivamente, tra esperimenti, nuovi modelli e partnership con brand dell’alta moda, Apple Watch è diventato quasi un bene di lusso, venduto alla stregua di un gioiello.

Oggi, invece, riprendendo anche le parole del CEO di Apple, Tim Cook, “il più grande contributo di Apple all’umanità potrebbe finire per essere la salute digitale”, pare che lo smartwatch rientri nei piani dell’azienda come una sorta di “paladino digitale” della salute, un dispositivo che già fa il suo ma che in futuro potrebbe diventare ancora più completo e utile.

E in tutto questo, Apple potrebbe sfruttare tutte le tecnologie di monitoraggio della salute di cui dispone, e a cui potrebbe presto aggiungersi quella del monitoraggio della glicemia, per consolidare il proprio ruolo dominante nel panorama degli smartwatch e, perché no, nella storia.

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