Nelle scorse ore è arrivato un annuncio interessante — sebbene non per noi utenti italiani — da parte di Uber Eats: ha preso il via una collaborazione con Cartken, una società che realizza piccoli robot per le consegne, grazie alla quale questi “rider non umani” si occuperanno di recapitare agli acquirenti il cibo ordinato a Miami.

Non si tratta di una prima volta assoluta per Uber Eats, che ha già sguinzagliato una flotta di sidewalk robot delivery in altre località: tanto per citare qualche esempio, a West Hollywood ha come partner Serve Robotics, laddove invece a Santa Monica collabora con Motional. Ebbene, adesso è il turno di Miami, dove come detto sarà Cartken a fornire ad Uber Eats i robot per le consegne.

Grazie a questa partnership, Cartken avrà modo di espandere significativamente i propri orizzonti: se allo stato attuale la società effettua consegne soltanto in un viale pedonale denominato Downtown Dadeland e nel quartiere residenziale Brickell, senza dimenticare i campus delle Ohio State University e University of Arizona, grazie alla rete di Uber Eats avrà modo di diffondere il proprio servizio nella contea di Miami-Dade e in altre città nel corso del 2023. È bene precisare che, andando ad effettuare un ordine tramite l’applicazione di Uber Eats in una zona coperta dal servizio, gli utenti riceveranno una notifica di avviso che la consegna viene effettuata tramite un robot. Tali informazioni si rendono necessarie sia per poter tracciare il percorso effettuato dal robot che per ricevere le istruzioni necessarie allo sblocco del veicolo per recuperare il proprio ordine.

Christian Bersch, co-fondatore e CEO di Cartken, ha sottolineato come l’utilizzo di questo nuovo approccio alle consegne permetterà di ridurre il traffico, aiutando al contempo le attività locali ad incrementare le consegne e gli utenti a ricevere i propri ordini in modo rapido, conveniente e a zero emissioni. I robot di Cartken dispongono di una serie di sensori e fotocamere funzionali ad evitare ostacoli, scongiurare il pericolo di collisioni e scegliere i percorsi col minor numero di potenziali pericoli. Almeno questo è quanto si può leggere sul sito ufficiale dell’azienda, tuttavia sarà poi la realtà dei fatti a decretare la bontà o meno del servizio; la stessa Uber Eats ha già dovuto far fronte a qualche inconveniente in California.

Forse ti sei perso: Noleggiare un robot lavoratore ora costa meno che pagarne uno umano