Il progetto Diem è stato dichiarato ufficialmente finito nel passato mese di febbraio, con la vendita da parte di Meta di tutte le attività a Silvergate Capital Corp., il cui intento è di utilizzarle sulla blockchain di cui è proprietaria l’azienda, la quale si occupa di criptovalute. Uscito dall’ingombrante cono di luce del social media di Mark Zuckerberg, però, il progetto si appresta a rivivere grazie a due ex dipendenti di Meta, Avery Ching e Mo Shaik.

I due, infatti, hanno dato vita ad Aptos, una nuova blockchain di livello 1, con il preciso intento di non veder buttato alle ortiche il lavoro svolto in precedenza. Un proposito che era stato del resto esplicitato da Mo Shaik sul blog di Medium, quando aveva affermato: “Siamo i creatori, ricercatori, designer e costruttori originali di Diem, la blockchain che è stata creata per la prima volta per questo scopo. Sebbene il mondo non abbia mai potuto vedere cosa abbiamo fatto, il nostro lavoro è tutt’altro che finito”.

Per riuscire nell’intento la coppia aveva prospettato l’utilizzo della base di codice open source di Diem al co-fondatore di Multicoin Capital Kyle Samani, trovando terreno fertile per poter riprendere il lavoro dal punto in cui si era interrotto. Ad un primo finanziamento ne sono seguiti altri, per un totale di circa 200 milioni di dollari. A portarli in dotazione alcuni dei principali finanziatori del settore crypto, come a16z, Katie Haun e FTX Ventures.

Dalle indiscrezioni sin qui trapelate, si sa che il progetto sarà codificato utilizzando il linguaggio Move sviluppato in Meta e sarà incompatibile con la rete di Ethereum. L’obiettivo di fondo è quello di creare una blockchain scalabile per token non fungibili (NFT), social media e finanza decentralizzata (DeFi).

In particolare, la nuova azienda si propone come obiettivo di raggiungere le 100mila transazioni al secondo. Un traguardo il quale non sembra del resto campato in aria, considerato come all’inizio di giugno la blockchain ne elaborasse circa 10mila. Ancora, però, non è stato pubblicato un White Paper, né sono stati dati ragguagli sui piani di sviluppo. Al tempo stesso va rilevato come il progetto stia calamitando notevole interesse, dimostrato del resto dal valore di un miliardo di dollari di cui è accreditato dopo il round di finanziamento strategico.

Intanto per gli ex di Diem è arrivata la prima causa

Se ancora deve partire, il nuovo progetto si trova però già a dover affrontare una causa, quella intentata da Shari Glazer, una imprenditrice e filantropa la quale afferma di aver raggiunto un accordo orale con Mo Shaik. Il piano prospettato prevedeva che i due sarebbero stati i co-fondatori del progetto, mentre Ching sarebbe stato assunto in qualità di dipendente al fine di sviluppare il progetto. Secondo la Glazer, Shaik sarebbe però venuto meno alla parola data, tagliandola fuori con l’ausilio dei finanziamenti esterni.

Shaik ha risposto all’accusa chiedendo l’archiviazione della causa, affermando che la controparte era interessata al progetto esclusivamente dal punto di vista del capitale di rischio, trovando l’appoggio di Samani, il quale ha dal canto suo affermato che le affermazioni di Shari Glazer non reggono alla prova dei fatti.

Va anche sottolineato come quello di Shaik e Ching non sia il solo lascito delle esperienza Diem. Sulle ceneri del progetto di Meta è infatti sorta anche Mysten Labs, un’altra startup Web3 che si propone di dare vita ad una infrastruttura digitale in collaborazione con alcuni ex ingegneri dell’azienda di Mark Zuckerberg. In questo caso la società sta sviluppando una blockchain con Move, con la speranza di riuscire a conseguire un throughput di transazioni pari a 200mila operazioni al secondo.

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