Se nel corso delle ultime 24 ore il Bitcoin ha visto la sua quotazione crescere oltre l’8%, la situazione dell’icona crypto continua comunque a restare molto critica. In molti trader, infatti, le sensazioni di panico che hanno caratterizzato il fine settimana nero di BTC sembrano destinate a persistere a lungo, con possibili ricadute in termini di volumi di trading. Anche perché all’orizzonte sembrano apparire nuvoloni anche per quanto riguarda l’economia reale, sottoposta a crescenti pressioni a causa della guerra tra Russia e Ucraina.

Per capire meglio quanto è accaduto nel corso di un infuocato week-end, occorre sottolineare come il prezzo del token creato da Satoshi Nakamoto sia letteralmente crollato sino a toccare i livelli di un anno e mezzo fa. Proprio quanto accaduto impone una pausa di riflessione a molti trader, tesa a capire le prospettive di un mercato il quale, al momento, sembra destinato a risentire non poco di quelle delle piazze finanziarie globali. Prospettive che secondo un numero sempre crescente di analisti sembrano estremamente negative.

Bitcoin: cosa sta accadendo

Nella giornata di venerdì, Wall Street ha vissuto una delle sedute più esagitate della sua storia. Al termine della giornata, comunque, sono stati in molti a tirare un vero e proprio sospiro di sollievo, considerato il segno più che ha distinto i principali indici azionari. Un esito non proprio scontato, alla luce del deterioramento sempre più evidente della situazione macroeconomica, con l’inflazione tornata a mordere in maniera preoccupante, spingendo le banche centrali a mosse tese a depotenziarne gli effetti.

In questo quadro, il settore delle criptovalute ha confermato il suo complicato momento, con il Bitcoin particolarmente sotto pressione, tanto da vedere il suo prezzo crollare sino a 17mila dollari. Una quota tale fa far rimpiangere  non tanto il massimo storico di 64.859 dollari messo a segno il 14 aprile del 2021, quanto quei 40mila i quali, pure, sembravano indurre a delusione chi aveva vaticinato lo sfondamento di quota 100mila al più presto.

La politica monetaria aggressiva di FED e BCE, però, ha avuto nel corso degli ultimi mesi la meglio sulle aspettative degli apologeti di BTC. Tanto da indurre Jeff Gundlach ad affermare che anche quota 20mila dollari potrebbe presto rivelarsi una beata illusione, attendendosi un ulteriore crollo alla metà. Una tesi confutata da Arthur Hayes, cofondatore di BitMEX, secondo il quale questa quota deve essere considerata una sorta di linea del Piave, sfondata la quale la situazione potrebbe innescare una spirale disastrosa.

Se, quindi, in una prospettiva più lunga l’adozione di massa delle criptovalute potrebbe favorirne un nuovo movimento ascensionale, al momento proprio le tensioni dei mercati, che stanno distruggendo centinaia di miliardi di dollari in termini di valore, devono essere tenute in considerazione da chi è intenzionato a guadagnare senza correre rischi eccessivi.

La situazione del settore continua a preoccupare

Il problema, però, non è strettamente legato al Bitcoin, bensì al settore crypto preso nella sua interezza. Le conseguenze del crollo di Terra (LUNA) e Celsius, cui presto si potrebbero aggiungere altre situazioni scabrose, sembrano destinate a provocare una vera e propria fuga degli investitori nel corso delle prossime settimane. In molti, infatti, iniziano ad avere dubbi sulla reale capacità del mercato di reggere a livelli di pressione innescati da una crisi di fiducia.

Se non sono pochi coloro che continuano a fare professione di fiducia, paragonando la crisi attuale a quella che caratterizzò il settore delle dot.com all’inizio del millennio, dalla quale vennero fuori le aziende più forti, a partire da Amazon, dall’altro lato soprattutto i trader al dettaglio non sembrano disposti a lasciare tutto il proprio capitale nella difesa di argini sul punto di crollare.

In questa situazione da “si salvi chi può”, però, si possono notare anche comportamenti in controtendenza, a partire da quello adottato da Elon Musk. Il CEO di Tesla, impelagato in una vertenza giudiziaria la quale potrebbe costargli cara, ha infatti deciso di esternare il suo rinnovato appoggio a Dogecoin, in un momento in cui il celebre meme coin stava emulando il comportamento del mercato.

Il messaggio affidato a Twitter dall’uomo più ricco del mondo è stato molto chiaro: “I will keep supporting Dogecoin”. Tanto è bastato per innescare una risalita del prezzo di DOGE nell’ordine del 24% nelle ore successive, anche se nelle ultime DOGE ha lasciato buona parte di quanto aveva guadagnato.

Un segnale di fiducia il quale si aggiunge comunque a quelli in arrivo da alcuni exchange e altre aziende dello spazio crittografico le quali hanno annunciato la propria intenzione di assumere personale, a partire da Binance, FTX e Polygon Studios.

Il segnale in questione è andato a contrastare quello negativo arrivato invece da Coinbase, Crypto.com, Block.Fi e Gemini. Le piattaforme di scambio in questione, infatti, hanno dal canto loro dichiarato l’intenzione di tagliare posti di lavoro e sospendere in piani di sviluppo per reagire al momento negativo dei mercati. Una reazione la quale ha innescato forti recriminazioni anche da parte del personale colpito dai provvedimenti e che sembra del tutto errata di fronte ad una semplice considerazione: se neanche le aziende crypto hanno fiducia nel futuro, perché dovrebbero averla gli investitori?

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