Secondo le stime di Omdia, entro il 2026 la percentuale della popolazione mondiale connessa a Internet passerà dal 58% al 70%. Di questo 70%, il 30% avrà accesso a Internet tramite un dispositivo mobile, mentre il 40% attraverso una connessione a banda larga fissa domestica. Tuttavia, anche se il divario sul fronte della connettività si stia riducendo, rimangono ancora delle disparità relativamente alla qualità della connessione.

In America Latina ad esempio, sebbene il 44% della popolazione si stima che abbia accesso alla banda larga entro il 2026, solo il 5,3% avrà una connessione in grado di fornire velocità di almeno 500 Mbps e solo l’1% superiore a 1 Gbps. In Nord America le percentuali ammonteranno rispettivamente a 77%, 26% e 11% e in Oceania, Asia orientale e sud-orientale si attesteranno intorno a 66%, 40% e 10%. In Africa solo il 9% della popolazione avrà accesso alla banda larga fissa, ma a velocità inferiori a 30 Mbps per l’84%. E l’Italia?

Italia 47ma nella classifica mondiale 2021 della fibra ottica

La classifica mondiale della fibra relativa al 2021 vede Singapore ancora al primo posto, seguita da Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Cina e Qatar. I primi Paesi europei in classifica sono Spagna e Svezia, rispettivamente in settima e ottava posizione, tallonati da Lussemburgo e Romania.

Classifica fibra ottica Italia nel 2021

Secondo l’analisi di Omdia il Bel Paese si piazza al 47mo posto, mentre gli USA primeggiano nella regione delle Americhe posizionandosi al 18mo posto nella classifica mondiale.

Il direttore della ricerca Michael Philpott sottolinea che oltre ai vantaggi economici, una rete interamente in fibra porta notevoli vantaggi ambientali.

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