20 miliardi di dollari per iniziare a realizzare un nuovo centro di produzione di chip. Queste le proporzioni di un investimento decisamente importante da parte di Intel che mira a incrementare la propria produzione per tener testa a richieste di mercato a questo punto impellenti.

Intel investe 20 miliardi per produrre chip: “come costruire una piccola città”

Sono due le fabbriche di chip che Intel mira a realizzare per mezzo di questo nuovo investimento, ed entrambe prenderanno forma nel Midwest degli Stati Uniti d’America, in Ohio per la precisione.

Al di là dell’impatto che un investimento del genere possa avere sullo Stato, è interessante soffermarsi sui numeri. Si parla una spesa che in totale raggiungerebbe 100 miliardi di dollari di qui al prossimo decennio, di 3000 posti di lavoro in Intel e di 7000 riservati alla costruzione, e questo vale solo per la fase iniziale.

In concreto, queste due nuove strutture saranno cruciali per soddisfare la domanda di semiconduttori e, di conseguenza, per le nuove generazioni di prodotti Intel. 1.000 acri d’estensione dell’area, nella contea di Licking, appena fuori Columbus, per ospitare fino a otto fabbriche di chip, rendono di fatto l’area uno dei siti di produzione di semiconduttori più grandi al mondo.

Per il momento Intel ha già iniziato a pianificare le prime due fabbriche, la cui costruzione dovrebbe partire già a fine anno ed entrare in produzione a partire dal 2025. Previsti inoltre partner che seguiranno l’investimento del colosso come rifornitori ed enti di supporto per i servizi. Insomma, si farà certo sentire.

Queste le parole del vicepresident senior di Intel Keyvan Esfarjani: “L’impatto di questo investimento sul sito sarà profondo […] Una fabbrica di semiconduttori non è come le altre fabbriche . Costruire questo megasito di semiconduttori è come costruire una piccola città che crea una vivace comunità di servizi e fornitori di supporto. L’Ohio è un luogo ideale per l’espansione di Intel negli Stati Uniti grazie al suo successo ai migliori talenti, alla solida infrastruttura esistente e alla lunga storia manifatturiera”.

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