Autostrade per l’Italia (Aspi) è finalmente pronta a varare il Cashback Autostrade sui pedaggi, ovvero un rimborso a fasce, dal 25% al 100%, legato ad eventuali ritardi causati da cantieri sulla rete autostradale. I rimborsi sono previsti per gli automobilisti provvisti o meno di Telepass, in quest’ultimo caso grazie all’utilizzo di un’applicazione mobile.

Da dove si parte

Il sistema di rimborso per i ritardi parte dal giorno 15 settembre 2021, dalle ore zero di oggi, e vale per tutti indipendentemente dal veicolo guidato: auto, camion, moto, furgoni e altro. I primi rimborsi inizieranno a essere disponibili a partire da gennaio 2022, in quanto in questi mesi si passerà attraverso un sistema transitorio di cui parleremo nei successivi capitoli.

Il problema che ha portato a questa soluzione deriva dalle manutenzioni carenti o addirittura assenti sulla rete Aspi, a cui si aggiunge anche la grave inadempienza all’adeguamento alla direttiva europea del 2004 circa i sistemi antincendio per le gallerie lunghe più di 500 metri.

Come funziona il Cashback Autostrade

Prendendo in considerazione l’accordo stipulato tra Aspi e Mims (ministero delle Infrastrutture), il meccanismo del Cashback per le Autostrade valuta il tempo di percorrenza medio standard e lo confronta con quello effettivo dell’automobilista in caso di problemi legati alla percorrenza. Il diritto al rimborso, proporzionale all’entità del ritardo, scatta se ci sono almeno 15 minuti di ritardo rispetto al tempo di percorrenza standard, calcolato sulla velocità pari a 100 km/h per i veicoli leggeri e 70 km/h per quelli pesanti.

Ovviamente il sistema non prende in considerazione causali estranee ai cantieri, come: eventuali incidenti lungo il percorso, manifestazioni, traffico intenso per via delle condizioni meteorologiche avverse e via discorrendo.

Come si ottiene il rimborso

Sono due le strade per ottenere il rimborso, una più rapida e una più macchinosa ma ugualmente valida. La prima ruota attorno al possesso del Telepass o un altro sistema di telepedaggio; la seconda, invece, dipende dall’applicazione Free To X (link per Android | link per iOS).

Per tutti gli automobilisti sprovvisti del Telepass sarà necessario allegare lo scontrino del pedaggio semplicemente fotografando la ricevuta e aggiungendola alla richiesta di rimborso tramite l’applicazione. A questo punto passeranno 24-48 ore affinché il sistema confronti i dati di percorrenza e invii l’esito dell’operazione.

Nel caso in cui l’esito fosse positivo, il rimborso verrà accreditato in due modi:

  • sconto in fattura per chi ha un sistema di telepedaggio;
  • accredito sul conto corrente tramite IBAN sul quale si desidera ricevere il rimborso.

Attenzione: dal 15 settembre al 31 dicembre 2021 non ci saranno né sconti in fattura né accrediti su conti corrente. Gli eventuali rimborsi verranno immagazzinati in un borsellino elettronico – l’ammontare della cifra rimborsabile potrà essere visionata dall’applicazione mobile – ed infine accreditati a partire da gennaio 2022.

A quanto ammonta il rimborso?

Com’era prevedibile, l’ammontare del rimborso è correlato all’entità stessa del ritardo e alla lunghezza della distanza percorsa. Ecco a quanto ammonta il rimborso in caso di ritardo:

  • 100% di rimborso del pedaggio per tratte fino a 29 chilometri;
  • 75% di rimborso del pedaggio per tratte tra 30 e 49 chilometri, tranne se il ritardo è tra 15 e 29 minuti;
  • 50% di rimborso del pedaggio per tratte tra i 50 e 99 chilometri con ritardi sotto i 30 minuti, oppure 75% di rimborso del pedaggio per ritardi tra 30 e 45 minuti;
  • per tratte molto lunghe, ad esempio da 500 chilometri in su, spetta il 25% di rimborso del pedaggio per ritardi tra i 90 e 119 minuti e il 50% di rimborso del pedaggio per ritardi superiori ai 120 minuti.

Le esclusioni ai rimborsi

Come abbiamo visto il Cashback Autostrade è legato alla rete Aspi, ma ci sono altre esclusioni da tenere bene a mente:

  • i cantieri che non comportano riduzioni di corsie;
  • i cantieri che comportano la sola chiusura della corsia di emergenza;
  • i cantieri al di fuori della rete Aspi;
  • i cantieri sulle autostrade a “sistema aperto”, ovvero con barriere all’inizio e alla fine, senza caselli alle uscite intermedie e con un sistema di pedaggio a forfait;
  • i cantieri sulle autostrade gestite da controllate di Aspi.

Per quanto riguarda il resto della rete, il ministro delle Infrastrutture in un’audizione parlamentare ha dichiarato che i rimborsi dovrebbero interessare anche gli altri gestori, ma non ci sono disposizioni concrete da questo punto di vista.