A pochi giorni di distanza dall’ennesima diffusione di dati che ha coinvolto oltre 500 milioni di utenti di Facebook, la questione si ripete. Stavolta è LinkedIn al centro della bufera, perché secondo quanto emerso sono finiti online i dati di 500 milioni di profili del social dedicato ai contatti professionali di casa Microsoft .

La fuga di dati di LinkedIn

Secondo Cybernews la portata della questione è enorme considerando il gran numero di dati finiti in vendita sul web, dati che riguardano sia nomi completi, che numeri di telefono e indirizzi e-mail.

La risposta, o meglio, la smentita di LinkedIn non ha tardato ad arrivare, azienda che sostiene tuttavia che i dati trapelati provengono da altre sedi e che sono stati tutti eliminati dallo stesso social network. Ecco quanto recita parte della dichiarazione in questione:

Abbiamo indagato su una presunta serie di dati di LinkedIn pubblicati per la vendita e abbiamo stabilito che in realtà si tratta di un’aggregazione di dati provenienti da una serie di siti web e società. […] Non si tratta di una violazione di dati e in ciò che siamo stati in grado di esaminare non sono stati inclusi i dati degli account di membri privati di LinkedIn“.

In ogni caso, l’autorità garante per la privacy italiana ha avviato un’indagine a tal riguardo; ragion per cui, ne sapremo probabilmente di più nei prossimi giorni.

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