Quello dei rifiuti elettronici è un problema troppo spesso sottovalutato, e la situazione sta rapidamente peggiorando, anche a causa dell’immobilismo di moltissimi produttori. Finora la strategia adottata dalla maggior parte delle compagnie è stata incentrata sul profitto, con una filosofia “usa e getta” che sta andando a discapito dell’ambiente.

Il primo problema che i produttori devono affrontare è legato alla catena dei fornitori: l’80% delle attività non ha idea in merito alla provenienza delle materie prime che utilizzano, e la mancanza di trasparenza è decisamente preoccupante.

Per molti anni Greenpeace ha pubblicato il report annuale Guide to Greener Electronics, assegnando un voto a ciascun produttore, ma dopo il 2017, data dell’ultimo report, non ci sono più state novità. Vediamo di fare il punto della situazione, con l’aiuto di TonerBuzz, che prova a dare un voto ai principali brand del settore.

Va detto che la situazione è tuttora preoccupante, nessun produttore ha preso il massimo dei voti e nonostante le promesse e le tante belle parole sono davvero pochi i produttori che stanno facendo qualcosa di concreto per l’ambiente. In cima a questa classifica troviamo Fairphone, quasi al top per trasparenza sulla catena dei fornitori, e con un occhio di riguardo all’ambiente, grazie alla modularità dei propri smartphone che consente di prolungarne la vita utile.

Quasi al top Apple, che pecca sulla catena produttiva, in particolare a causa della pessima riparabilità dei propri prodotti. È già difficile sostituire le batterie, figuriamoci gli altri componenti. Per il resto però il colosso americano ha ridotto l’uso di materiali inquinanti e si sta attivamente spendendo per utilizzare il 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Nel gruppo di aziende che stanno lavorando in maniera positiva, pur essendo ancora lontani dalla perfezione, troviamo Dell, HP, Lenovo e Microsoft, con le ultime due leggermente peggio della prime due a causa di linee guida poco chiare e promesse non ancora mantenute, in particolare sulle emissioni e sull’uso di materiali nocivi per l’ambiente.

Per tutte le altre compagnie presenti nella lista, Acer, LG, Sony, Google, ASUS, Samsung, Amazon e Vivo (ma possiamo includere anche OPPO e Xiaomi), la situazione è decisamente peggiore in tutti i sensi. In molti casi l’utilizzo di energie rinnovabili è una mera utopia, c’è scarsa attenzione ai materiali inquinanti utilizzati dalla catena produttiva, e l’emissione di gas a effetto serra si attesta su livelli preoccupanti.

In molti casi le aziende non offrono informazioni base sul proprio piano di sostenibilità ambientale, soprattutto i produttori cinesi che sotto questo punto di vista hanno ancora molto da imparare.

I dati elaborati da TonerBuzz sono basati sul report del 2017 di Greenpeace, visibile a questo indirizzo, con valutazioni aggiornate utilizzando le informazioni rese pubbliche dai produttori.