Le associazioni di categoria dei rivenditori hanno ufficialmente deciso di fare ricorso al Tar per chiedere la sospensione del bonus di 500 euro previsto per l’acquisto di computer, tablet e servizi di connettività a banda larga. La motivazione denunciata dalle associazioni riguarda la modalità di erogazione del bonus che minerebbe il mercato limitando la possibilità di scelta ai consumatori.

Il bonus PC Internet 2020, arrivato all’inizio di questo mese in Gazzetta Ufficiale, prevede un contributo fino a 500 euro destinato alle fasce ISEE minori per l’acquisto di un computer o di un tablet e per la sottoscrizione di un abbonamento di rete fissa con banda larga o ultralarga, ma le associazioni di categoria dei rivenditori hanno denunciato molte criticità riguardo alle modalità di erogazione del bonus.

I rivenditori chiedono la sospensione del bonus PC Internet 2020

L’incentivo per l’informatizzazione del Paese arriverà agli operatori telefonici e non direttamente agli utenti, pertanto saranno le telco a fornire agli utenti i dispositivi, escludendo di fatto i rivenditori di elettronica dall’intero affare.

A loro volta, anche una parte degli operatori, per quanto favoriti dal meccanismo, ha illustrato le proprie perplessità in merito al fatto che non esiste una divisione netta fra il contributo destinato all’acquisto di computer e tablet e quello previsto, invece, per la rete fissa, sostenendo che questo avvantaggerebbe gli operatori che normalmente offrono anche i dispositivi, oltre che gli operatori che hanno investito meno nelle infrastrutture.

I dubbi rispetto alle attuali modalità di erogazione del bonus statale trovano un riscontro unanime anche da parte della politica.

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