Negli ultimi mesi si è sentito parlare molto circa un “passaporto COVID” per facilitare gli spostamenti nell’Unione Europea: il problema è che regna una confusione sovrana su cosa sia realmente il Green Pass Europeo, in quale modo differisce da quello italiano, come si ottiene e si richiede, e soprattutto dove vale e in quali paesi. Ecco perché abbiamo pensato di realizzare questa pratica guida in cui rispondiamo alle domande più comuni riguardanti il Green Pass Europeo.
Indice:
Che cos’è il Green Pass Europeo
Il Green Pass Europeo prende il nome di EU Digital COVID Certificate, o EUDCC, ed è un pass in formato digitale e cartaceo pensato per i cittadini e residenti dei paesi dell’Unione Europea. L’obbiettivo dell’EUDCC è quello di creare una soluzione comune, sicura e affidabile per facilitare la mobilità e la libertà di movimento nei 27 paesi dell’Unione Europea, a partire dal 1 giugno 2021.
Il certificato EUDCC non è un sostituto del documento di viaggio, per cui tutti coloro i quali si recheranno all’estero in uno dei paesi EU dovranno comunque portare con sé il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio. Molti paesi, a causa dell’emergenza COVID, si sono muniti già di certificazioni locali mentre il dibattito sulle modalità e le policy riguardanti il Green Pass Europeo si espletava, non senza forti momenti di tensione e polemiche: la buona notizia è che l’EU Digital COVID Certificate è compatibile con i green pass locali, anche in Italia. Il Green Pass Europeo quindi funge da prova e certificazione per:
- avvenuta vaccinazione del soggetto contro il virus COVID-19;
- test per il COVID-19 recente, molecolare o antigenico, risultato negativo;
- protezione contro la malattia dopo aver contratto l’infezione.
Le informazioni contenute nel certificato digitale, disponibile anche in formato cartaceo stampabile, sono quelle strettamente necessarie per poter verificare che una delle tre condizioni summenzionate sia effettiva. Altre informazioni contenute nel pass sono: il tipo di vaccino effettuato, il produttore del vaccino, numero di dosi somministrate e data di vaccinazione; per i test negativi il tipo di test effettuato, data e ora del test, centro in cui è stato svolto e risultato; per chi è stato infettato da COVID-19 la data del primo test positivo, l’istituto del certificato che certifica la guarigione, data dell’istanza e validità.
Ogni certificato presenta un codice QR scansionabile per un rapido controllo da parte del personale addetto ai controlli, e una firma digitale a cura del paese e dell’istituzione che certifica l’originalità del certificato.
Attenti al Green Pass Europeo falso
La situazione vaccinale in Italia è alquanto complicata: sono ancora molte le persone che non hanno ricevuto neanche la prima dose del vaccino. Non deve sorprendere quindi un crescente mercato per i green pass falsificati, acquistabili per cifre che ruotano intorno ai 100€. A parte l’illecito che si commette nell’acquistarne uno, per il quale si rischiano anche sanzioni penali con reclusione da 1 a 5 anni e multa da 309 euro a 1.549 euro, questi certificati falsi non sono dotati della firma digitale di sicurezza, pertanto non sono validi in alcun ambito, sia in Italia che all’estero. Non solo: gli esercenti di quelle attività aperte al pubblico dove si prevede l’utilizzo obbligatorio del green pass sono giustamente preoccupati che furbetti non opportunamente protetti possano fungere da vettori per il contagio, il che sarebbe devastante per qualunque attività commerciale
Come controllare la validità del Green Pass? Il governo ha messo a disposizione un’app, completamente gratuita, che permette di validare in tempo reale, senza bisogno di avere una connessione ad internet attiva, il Green Pass.
Certificazione verde: come riconoscere facilmente quella autentica #GreenPass pic.twitter.com/l52izWfX8G
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) July 26, 2021
L’app chiamata VerificaC19 è molto semplice da usare: una volta aperta utilizza la fotocamera principale per la scansione del QR code del pass, sia in formato digitale che cartaceo. Se la verifica è positiva verrà visualizzato un il messaggio “Certificato valido” con un segno di spunta verde: a quel punto basterà controllare il nominativo visualizzato sull’app con quello di un documento di riconoscimento per certificare l’idoneità del green pass e della persona che lo ha presentato. L’applicazione VerificaC19 è disponibile gratuitamente sia per smartphone Android che per iPhone:
Come si ottiene il Green Pass Europeo
Il Covid-19 Green Certificate, detto anche EU Digital COVID Certificate o più comunemente Green Pass Europeo, è disponibile gratuitamente in forma digitale o stampabile. La domanda che però in molti si fanno è: come si richiede il Green Pass Europeo se non lo si ha a disposizione? Innanzitutto va detto, come si legge sul sito dedicato, che “la certificazione viene generata in automatico e messa a disposizione gratuitamente nei seguenti casi:
- aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni;
- aver completato il ciclo vaccinale;
- essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti;
- essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti.”
Pertanto, prima di provare a scaricarla o stamparla, bisogna rientrare in una delle categorie appena menzionate. La certificazione viene generata dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute sulla base dei dati che vengono inviati: vaccinazioni, test e guarigioni. Per le vaccinazioni, i dati vengono inviati entro un paio di giorni; per test negativi la trasmissione dei dati richiede poche ore, e la generazione del pass viene effettuata in giornata; per guarigione da COVID-19, la certificazione avviene entro la giornata successiva alla trasmissione dei dati. Se siete in dubbio è sempre meglio consultare la pagina delle FAQ (Frequently Asked Questions) ufficiali presenti sul sito dedicato alla Certificazione verde COVID-19.
Sul sito del Ministero della Salute si legge che ci sono quattro modi in cui il Green Pass può essere visualizzato, scaricato e stampato:
- sul sito dedicato www.dgc.gov.it tramite accesso via identità digitale (SPID/CIE) o in alternativa inserendo numero e data di scadenza della propria Tessera sanitaria e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email o SMS ;
- sul sito dedicato al Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali;
- sull’app Immuni inserendo numero e data di scadenza della propria Tessera sanitaria e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email o SMS;
- sull’app IO attraverso notifica che segnala la presenza della certificazione dopo aver effettuato l’accesso con la propria identità digitale (SPID/CIE).
Se l’utilizzo di questi canali digitali risulta complesso, si potranno anche contattare i medici di base, pediatri e farmacisti con accesso al sistema Tessera Sanitaria per avere un aiuto. Il Green Pass italiano sarà valido come EUDCC, permettendo di viaggiare verso e da tutte le nazioni dell’Unione Europea.
In quali paesi vale il Green Pass Europeo
Quali sono le restrizioni attive negli altri paesi dell’Unione Europea? Ecco alcune informazioni utili sul Green Pass Europeo per chi si troverà a viaggiare per lavoro o turismo:
- Austria: necessario per accesso a ristoranti, teatri, hotel, strutture sportive, estetista/parrucchiere;
- Cipro: chiunque debba avere accesso ad una struttura adatta all’ospitalità indoor dovrà essere munito di Coronapass, anche conosciuto come Safe pass, un’app che differisce dal Green Pass Europeo e viene usata separatamente;
- Danimarca: sarà necessario il Coronapas per cenare all’interno di ristoranti e per accedere a strutture culturali (musei, teatri, cinema etc);
- Francia: l’attuale decreto in fase di discussione vede tutte le strutture che possono ospitare più di 50 persone richiedere il green pass;
- Germania: anche se le restrizioni variano da regione a regione sul territorio tedesco, è unanime il consenso sulla necessità, per i clienti, di esibire una qualunque prova di vaccinazione o test negativo per essere ammessi a strutture indoor;
- Lettonia: si può accedere liberamente ai ristoranti all’aperto, ma soltanto le persone vaccinate con pass potranno cenare all’interno e avere accesso a palestre, cinema e teatri;
- Lituania: grazie al pass europeo i turisti potranno accedere alle strutture interne come ristoranti e luoghi di intrattenimento;
- Lussemburgo: clienti con il pass possono accedere alle strutture adatte all’ospitalità fino all’1 di notte, mentre quelli sprovvisti dovranno necessariamente indossare la mascherina e praticare il distanziamento sociale;
- Olanda: nessuna forma di impedimento legale per chi è sprovvisto del pass, ma soltanto gli esercizi che controllano una prova dell’avvenuta vaccinazione, tramite pass o altri metodi locali, potranno essere aperti al pubblico con la massima capacità consentita dalla legge;
- Portogallo: più di 60 municipalità ad alto rischio, tra cui Lisbona e Porto, richiedono la vaccinazione COVID, il green pass o un test negativo per accedere ai locali durante il weekend dopo le 7 di sera;
- Irlanda: una recente legge permette a pub, bar e ristoranti di servire le persone vaccinate a partire dal 26 luglio, bisogna però mostrare il green pass europeo o avere con sé la documentazione cartacea;
- Slovenia: nei locali al chiuso l’accesso è consentito a chi è provvisto di green pass o risulta negativo ad un recente test COVID-19, con i tavoli posti a 3 metri di distanza.
Qual è il punto sull’uso del Green Pass in Italia? Tanta confusione e continui rinvii a ridosso del periodo in cui la maggior parte degli italiani si gode un meritato riposo dal lavoro stanno portando a costanti tensioni, sia nel Parlamento che tra la popolazione.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è infatti espresso sull’argomento dicendo che: “La libertà è condizione irrinunciabile ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo.” Un chiaro messaggio che arriva dritto al cuore di chi, nelle ultime settimane, ha contestato l’istituzione del Green Pass come un attacco alla personale libertà di scelta e movimento: scelta di vaccinarsi oppure no, così come di libera circolazione sul territorio nazionale ed europeo.
Dal 6 agosto 2021 si potrà entrare con il green pass, in zona bianca, nelle seguenti strutture:
- esercizi di ristorazione con tavoli al chiuso;
- spettacoli pubblici ed eventi culturali;
- musei e mostre;
- competizioni sportive;
- centri benessere, terme, palestre e piscine;
- sagre e fiere;
- convegni e congressi;
- concorsi pubblici;
- sale gioco e scommesse, casinò e bingo;
- centri culturali, sociali e ricreativi;
- parchi tematici/divertimento.
Come si legge dal decreto approvato il 28 luglio 2021, le disposizioni si applicano anche nelle zone gialle, arancioni e rosse “laddove i servizi e le attività siano consentiti e alle condizioni previste per le singole zone”. Ora quindi sapete esattamente dove vale il Green Pass Europeo e quali saranno gli esercizi commerciali e gli eventi per cui sarà obbligatorio utilizzarlo.
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