Diciamoci la verità, pilotare un drone e farlo in modo sicuro non è così semplice come si possa pensare, ma soprattutto pilotare un drone e ricavarci delle clip e foto decenti è affare ancor più complicato. Ma questa volta andiamo oltre: pilotare un drone “serio”, se non si è degli appassionati, può essere divertente una o due volte, poi diventa impegnativo, complesso, come si direbbe nella lingua itagliana dei nostri tempi, diventa uno sbatti.

DJI Neo è la risposta per chi ha paura di volare coi droni, non si sente sicuro o viceversa è sicuro di schiantarlo, per chi non ha voglia di imparare a fare quelle belle riprese da documentario del National Geographic che poi se fatte da noi fan venire il mal di mare, ed è anche la risposta per chi non vuole portarsi dietro la borsa con tutti gli ammennicoli e gli accessori per volare come un “pro”, perché, sotto sotto, le riprese col drone son belle ma son tutte uguali, fatta una come si deve, basta ed avanza.

DJI Neo viene venduto nudo e crudo, drone e basta, si controlla col telefono o anche senza telefono, è uno scricciolo che potete mettervi letteralmente in tasca e soprattutto costa 199 Euro di listino, disponibile su Amazon.

Recensione DJI Neo: il drone "zero sbatti" per foto e clip da esperti 1

Come è fatto

Innanzi tutto è molto piccolo (130×157×48.5 mm), molto più di quel che ci si aspetterebbe ed è leggero (135 grammi), tanto da sembrare quasi un giocattolino. In effetti per chi i droni li fa volare per davvero, un giocattolino lo è veramente: tutto in plastica, paraeliche che sono parte integrante del telaio, due soli sensori IR inferiori, una telecamerina anteriore con gimbal stabilizzato solo sul tilt e nessuna parte richiudibile. Decolla e atterra dal palmo della mano ed è fatto in modo che possa essere riposto nello zaino senza tanti pensieri, oppure in tasca se sono un po’ grandi.

La sua portabilità è anche la vera cifra di DJI Neo, ne costituisce l’essenza con cui è stato pensato: un drone tascabile da tirar fuori un po’ come si farebbe con un telefono o una action cam per registrare brevi clip “al volo”. Per altro è un drone che non patisce troppo gli urti e gli “atterraggi non controllati”, il fatto che sia così leggero è un grande pregio in questo senso.

Volendo, con una spesa maggiore e qualche accessorio in più, potete renderlo un facile drone per iniziare a pilotare o anche per l’FPV, però riteniamo che l’utilizzo “decolla e scatta”, sia il modo più sensato per utilizzarlo. Anche perché, scavando un pochettino, i limiti di un droncino come questo saltano fuori. Al di là delle prevedibili difficoltà nel volo con raffiche di vento o ostacoli di vario tipo, la memoria interna è di 22 GB e non è possibile installare schede micro SD, finito lo spazio il drone non decolla nemmeno. Anche da questo si capisce come e perché DJI abbia progettato questo prodotto, inutile portarlo a fare cose per le quali non è né sicuro, né efficace.

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Confezioni diverse

Come dicevamo potete acquistare la versione “solo drone”, in cui troverete solo il DJI Neo con la sua singola batteria. In questa configurazione sarete già pronti al volo, vi basterà scaricare l’app DJI Fly (quella ufficiale, occhio) e installarla sul vostro smartphone Android o iPhone, l’app a dire la verità non è obbligatoria ma consigliata, perché il drone è anche in grado di eseguire voli “preimpostati” per registrare clip QuickShots” ad effetto, ma ne parleremo meglio più avanti.

Il kit “Combo Fly More” per 349 Euro aggiunge 2 ulteriori batterie, un radiocomando RC-N3, 3 paraeliche di scorta e un hub carica-batterie. Con questo radiocomando potrete governare il drone molto facilmente nel volo “a vista”, oppure spingervi fino a 6 Km di distanza (o 10 Km se fate una modifichina software facile facile).

Il Kit “Combo Motion Fly More”, per 529 Euro aggiunge anche i DJI Goggles N3 (occhiali per FPV) e il DJI RC Motion 3, cioè un controller per governare il drone in modalità FPV.

Le batterie aggiuntive costano di listino 39 Euro, ma online se ne trovano di compatibili per pochi spiccioli. Considerate l’acquisto almeno delle batterie se volete volare per più di 10-12 minuti, che è grossomodo la durata della singola batteria.

Volare rispettando la normativa

DJI Neo è un drone marcato “C0” (C, zero), rientra quindi in una classe specifica e può operare in categorie con regole ben precise, facciamo un velocissimo ripassino: in Italia l’utilizzo dei droni segue il Regolamento Europeo che suddivide i velivoli in 3 gruppi: Open, Specific e Certified, quella che interessa a noi comuni utenti di droni ricreativi è la Open. All’interno della Open troviamo 3 categorie: A1, A2, A3.

  • A1: l’attività di volo deve essere pianificata in modo che si possa ragionevolmente prevedere che non saranno effettuati sorvoli su persone non coinvolte. In caso di sorvolo imprevisto, il pilota deve ridurre il più possibile il tempo di sorvolo.
  • A2: per la distanza da mantenere dalle persone non coinvolte si applica la regola 1:1 (ad es. se si vola a 50 mt di altezza occorre mantenere 50 mt di distanza dalle persone non coinvolte). In ogni caso, la distanza minima è di 30 mt (riducibile a 5 mt se è stata attivata la modalità “low speed” con velocità 3 m/s).
  • A3: distanza dalle persone non coinvolte nel rispetto della regola 1:1 (minimo 30 mt). In ogni caso la distanza minima non deve essere inferiore alla distanza coperta dal proprio UAS alla massima velocità in 2 secondi (ad es: se l’UAS vola a 25 m/s, la distanza minima dalle persone non coinvolte diventa 50 mt).
    Distanza minima di 150 mt da zone residenziali, industriali, commerciali e ricreative.

Dal 1° gennaio 2024 i droni immessi sul mercato devono riportare una marcatura di classe, che può essere C0, C1, C2, C3, C4, che si riferiscono in modo intuitivo al peso del velivolo, si parte dalla C0 sotto i 250 grammi, per arrivare alla C4 per droni sopra i 25 Kg. Il nostro Neo è un C0 e può operare in categoria A1, che è quella più permissiva, consentendo il sorvolo di persone (non su assembramenti), seppur venga raccomandata la massima prudenza e che venga limitato ad occasioni non previste.

DJI Neo, per la classe di appartenenza, non deve essere necessariamente dotato di luci di navigazione e difatti non ha nemmeno un piccolo LED di posizione, di conseguenza per la normativa non è utilizzabile dopo il tramonto. Sul sito D-Flight è disponibile una mappa sempre aggiornata delle zone in cui è possibile far volare un drone e delle eventuali limitazioni di altezza, bisogna ovviamente rispettare le indicazioni fornite.

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Per il resto non serve un patentino, bisogna per però essere assicurati come piloti (un’assicurazione base costa una ventina di Euro l’anno), ed essere registrati sul portale D-Flight, ottenendo il QR-Code dell’operatore da apporre al drone.

Diverse modalità di volo

Come accennato in precedenza il Neo è capace di alzarsi in volo in modo autonomo, registrare una clip o più clip video (Quick Shot) e ritornare alla base. Le modalità di registrazione si possono selezionare direttamente dal drone con un tasto dedicato e non serve altro.

A questa modalità “full auto” si associa una modalità semi-controllata dallo smartphone, con il quale abbiamo a disposizione un controller molto basilare per posizionare il drone dove ci pare, più che per pilotarlo nel vero senso del termine. In questo caso il drone si muoverà a velocità limitata e non si allontanerà per più di 50 metri, ma già dopo 20 metri il segnale diventerà più debole.

DJI Neo però si può pilotare anche con il protocollo di trasmissione O4 (Ocusync 4) insieme al radiocomando N3 (presente nel kit Fly More), oppure in FPV sfruttando gli occhiali Goggles N3 (presenti nel kit Motion Fly More) e il relativo Motion Controller 3 (presente nel kit Motion Fly More) o Remote controller FPV 3 (acquistabile separatamente) e anche Goggle 3 (acquistabili separatamente).

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Da scheda tecnica il drone può muoversi a 21 Km/h di velocità orizzontale in modalità normale (automatica o controllo smartphone), si sale a 28 Km/h in modalità sport e 57 Km/h in manuale acrobatica. A guidare il drone c’è il posizionamento satellitare GPOS/Glonass/Galileo/Beidou, oltre a due sensori IR posizionati nella parte inferiore (attenzione perché il drone non potrà rilevare eventuali ostacoli posizionati dietro, a fianco o sopra).

A proposito dei sensori va inoltre sottolineato che è una cattivissima idea far volare il Neo sopra ad uno specchio d’acqua o sulla neve e altre superfici riflettenti. Il drone potrebbe finire letteralmente a mollo o schiantarsi al suolo, se lo pilotate dal telefono o dal controller, mentre in modalità automatica potrebbe andare semplicemente in difficoltà decidendo di fermarsi a una decina di metri di altezza stazionando in attesa di ordini. A quel punto il problema è che se si trova nel posto sbagliato o non riesce a riconoscere il soggetto la frittata sarà ormai fatta: rimarrà lì per poi scendere pian piano quando le batterie si esauriranno e atterrerà dove atterrerà, sperando che non sia al centro del laghetto alpino.

Noi l’abbiamo provato solo nel modo più semplice di volo, quello automatico, sfruttando smartphone Quick Shot e siamo convinti che sia il modo giusto di intendere il Neo, per altro, visto che ormai il drone è sul mercato da parecchi mesi i feedback degli esperti e degli utenti si è allineato: vola bene fin tanto che le condizioni sono “facili”, basse velocità, poco vento, movimenti fluidi, ma le cose diventano più instabili in modalità manuale o acrobatica, dove semplicemente risulta inadeguato e inadatto rispetto, ad esempio, ad un Avata.

Aggiungiamoci la considerazione che per normativa il drone va tenuto sempre e comunque “a vista”, che voi usiate o meno il controller o FPV (in questo caso una seconda persona a fianco del pilota dovrà tenerlo d’occhio) e il cerchio si chiude.

Per quanto riguarda l’autonomia DJI dichiara circa 18 minuti, nella realtà noi abbiamo sperimentato circa 12-15, in base al tipo di volo eseguito, chiaro che più si va veloce e maggiore sarà il consumo.

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Video e foto

DJI Neo dispone di una fotocamera da 12 MP con sensore da 1/2″ montato su un gimbal ad un asse (tilt verticale tra -90 e 60°), può scattare foto a 12 MP o video in 4K a 30 fps con una profondità di 75 Mbps, l’apertura è fissa a f/2.8, il fuoco è fissato tra 0,6 m e infinito, l’angolo di visuale FOV è di 117,6 mm, equivalente ad una focale di 14 mm su Full Frame, la sensibilità va da 100 a 6400 ISO. La stabilizzazione è anche digitale e particolarmente efficace, può essere impostate su Rock Steady e HorizonBalancing.

A livello fotografico è un drone abbastanza sacrificato, non ci sono modalità automatiche per fare foto e alla fine vi conviene estrarre singoli frame dalle clip video registrate a massima risoluzione. In generale la qualità degli scatti e dei video è buona, rimaniamo chiaramente nel campo amatoriale, specialmente con vista sui social network, però all’occasione il Neo sa farsi valere. La sua vera forza non è però nella qualità hardware fotografica ma nella facilità di utilizzo, in quella possibilità di registrare clip video da professionisti pur senza essere minimamente in grado di pilotare un drone.

I QuickShots sono una vera chicca ed è anche possibile registrare l’audio sfruttando i microfoni del telefono, eventualmente anche collegati ad un DJI Mic per migliorare la qualità, il software si occuperà di eliminare il rumore di disturbo (abbastanza forte per la verità) creato dalle eliche in rotazione.

Direttamente dal drone possiamo selezionare il QuickShot, mentre dall’applicazione possiamo regolare ulteriori parametri come la distanza dell’esecuzione o l’altezza che deve tenere il drone rispetto al soggetto nell’inseguimento. Le modalità QuickShots sono:

  • Segui: il drone segue il soggetto sfruttando la fotocamera per riconoscere la sagoma ed “agganciarla”
  • Dronie: il drone si allontana alzandosi e ritorna successivamente compiendo il percorso inverso
  • Cerchio: il drone compie una circonferenza attorno al soggetto mantenendolo al centro
  • Ascesa: il drone si alza verso l’alto inquadrando il soggetto e ridiscende nello stesso punto
  • Faro: il drone si mette di fronte al soggetto in hoovering e registra video statici
  • Personalizzata (direction track): il drone si posizionerà di fronte o a fianco del soggetto e lo seguirà indietreggiando o muovendosi lateralmente

Dopo aver registrato una clip sarà anche possibile modificarla o applicare degli effetti direttamente dall’app DJI Fly ed eventualmente anche andarla a condividere. Tutto semplice, immediato, rapido.

In conclusione

Siamo alle battute finali della recensione del DJI Neo. Ci è piaciuto, ben costruito e funzionale, facilissimo da usare e divertente per le clip che vi fa portare a casa anche senza esperienza. Rimane un drone, con tutto ciò che ne consegue: non può volare nei parchi, non può volare se c’è tanta gente, è rumoroso e per quanto inoffensivo, è pur sempre un oggetto volante che può infastidire e creare qualche problema. Se però siete amanti delle escursioni nella natura e volete immortalare i vostri momenti con clip scenografiche, allora può fare al caso vostro, vi divertirete!

Pro:

    • Dimensioni portatili
    • Volo senza controller o smartphone
    • QuickShots a prova di principiante
    • Prezzo contenuto

Contro:

    • Volo instabile con vento
    • Follow poco affidabile sopra i 20 Km/h
    • Poche funzioni per foto

Voto finale:

7.5