L’inquinamento provocato dai gas serra e i derivanti danni legati al cambiamento climatico che sono ormai quasi arrivati a un punto di non ritorno. Ecco perché l’Unione Europea ha detto basta annunciando che dal 2050 l’obiettivo, per tutti gli Stati membri, deve essere quello di un’economia a zero emissioni di gas serra.

I paesi europei hanno già promesso di adottare misure significative per ridurre i loro effetti sul clima, ma stiamo ora fissando un obiettivo più ambizioso. L’Unione Europea spera di raggiungere un’economia “neutrale dal punto di vista climatico” entro il 2050, ovvero zero emissioni di gas serra nette. La strategia comporterebbe un uso più ampio delle energie rinnovabili (80% entro il 2050), un passaggio al trasporto elettrico o a idrogeno e all’industria “decarbonizzante”.

Unione Europea

Per fare ciò sarà necessario “un notevole investimento aggiuntivo”, secondo il commissario per l’energia Maroš Šefčovič. L’UE ha stimato che il continente avrebbe bisogno da 175 miliardi di euro a 290 miliardi di euro all’anno. Tuttavia, l’UE ritiene che vi sarebbe un risparmio enorme dal punto di vista delle importazioni di combustibili fossili, dei costi legati alla qualità dell’aria (si ridurrebbe il costo dell’assistenza sanitaria) e migliorando l’efficienza a tutti i livelli.

Ha anche indicato prove storiche che la crescita economica e l’eco-compatibilità non si escludono a vicenda. Le emissioni sono diminuite del 22% dal 1990, anche se il prodotto interno lordo è aumentato del 58%, ha detto Šefčovič.

Che il piano sia molto importante e ambizioso è un costo ma se l’UE riesca effettivamente a raggiungerlo entro il 2050 è un’altra questione. Le singole nazioni hanno ciascuna le proprie obiezioni. La Germania ha generalmente resistito agli obiettivi di riduzione delle emissioni per le automobili, mentre la Polonia dipende fortemente dal carbone e non è probabile che accolga gli sforzi per chiudere le miniere, anche se saranno sostituiti da impianti solari ed eolici.

Insomma, l’obiettivo è un inizio importante, ma bisogna che tutti gli Stati Membri siano pienamente convinti a raggiungerlo.