Lo sviluppo della rete 5G è un fattore di crescita non indifferente nell’industria digitale, tanto che la UE lo vede come uno dei principali veicoli di crescita dell’economia europea nel prossimo futuro. Dall’IoT alla pubblica sicurezza, passando per le auto a guida autonoma, gli utilizzi della rete di nuova generazione sono moltissimi. In rispetto dell’European Electronic Communications Code, la Commissione Europea ha deciso che lo spettro radio nella banda 3.4-3.8 GHz (comunemente chiamata 3.6 GHz) dovrà essere messo a disposizione degli operatori (non in maniera esclusiva) entro dicembre 2020.

Il fatto che la banda 3.6 GHz non sarà esclusiva del 5G ma potrà essere usata anche da altri servizi potrebbe essere un problema relativamente alle interferenze, soprattutto se le trasmissioni dati avverranno nello stesso canale.

Ad ogni modo, la decisione della Commissione Europea va a completare la tabella di frequenza da concedere agli operatori telefonici per lo sviluppo delle reti di quinta generazione. Oltre alla banda 3.6 Ghz appena approvata (in Italia l’asta per questa frequenza è stata vinta da TIM, Vodafone, Iliad e Wind 3), il lotto 5G comprende le frequenze inferiori i 6GHz, quelle a 26GHz e quelle a 700MHz.

Questa decisione consentirà l’adozione di servizi 5G nell’Unione. Questa banda è stata armonizzata per i servizi a banda larga wireless nell’Unione dal 2008. Tuttavia, il suo uso è stato basso e solo un numero limitato di licenze è stato rilasciato. Questa modifica della decisione aggiorna le condizioni tecniche per renderle compatibili con il 5G in quanto la banda da 3,6 GHz è stata identificata come la banda pioniera primaria per il 5G nell’Unione”, si legge nella nota ufficiale UE di oggi.