Scienziati Svedesi e Cinesi hanno messo a punto delle celle solari organiche ottimizzate per convertire la luce da interni in elettricità: la potenza prodotta è relativamente bassa, ma sufficiente ad alimentare la prossima generazione di dispositivi Internet of Things.

Secondo gli ultimi report di Gartner, entro il 2020 potrebbero esserci 20 miliardi di device IoT: un numero enorme, che però porterà innumerevoli benefici insieme all’introduzione del 5G. Il problema di come alimentare questi dispositivi è reale: dotati di piccole batterie, necessitano di avere una fonte di alimentazione per funzionare su lunghi periodi di tempo. Non bastano quindi chipset particolarmente parchi sotto il punto di vista dei consumi energetici: è necessario un approccio completamente differente al problema.

I pannelli solari da interni sembrano essere una delle soluzioni migliori: flessibili, poco costosi da produrre e con la capacità di ricoprire ampie superfici. Grazie all’utilizzo di in mix di materiali semiconduttori stratificati, si ottiene una straordinaria flessibilità nell’armonizzare le celle solari per tutto lo spettro di onde elettromagnetiche, generando corrente da tutti i tipi di luce da interni. I materiali utilizzati sono degli speciali polimeri “Donor” e “Acceptor“, che combinati riescono ad assorbire le differenti onde che compongono la luce.

Pannelli solari da interno: arriva energia infinita per l'Internet of Things 1

Questo risultato è il frutto del lavoro di un team di ricerca congiunto guidato da Jianhui Hou, dell’Università di Beijin in Cina, e Feng Gao, dell’Università di Linköping in Svezia. I ricercatori sono riusciti a creare due prototipi funzionanti di pannelli solari da interni, uno con un’area di 1cm 2 e l’altro con una superficie di 4cm 2 .

Esponendo la cella solare più piccola ad una luce ambientale con un’intensità di 1000 lux, i ricercatori hanno osservato una conversione di energia del 26.1%. Sottoposta alla stessa fonte luminosa, la cella più grande ha mantenuto un’efficienza del 23%, generando più di 1V di corrente per oltre 1000 ore.

” Questo risultato è una grande promessa e indica che le celle solari organiche potranno essere utilizzate nella vita quotidiana per alimentare l’internet delle cose”, commenta Feng Gao.Siamo fiduciosi che l’efficienza energetica delle celle solari organiche sarà migliorata ulteriormente per applicazioni in interni nei prossimi anni, perchè c’è ancora un ampio margine di ottimizzazione dei materiali utilizzati per questo lavoro,” sottolinea Jiahnui Hou, attualmente professore all’Instituto di Chimica dell’Accademia Cinese delle Scienze.