Passare molte ore davanti allo schermo del computer è normale quando si lavora o si gioca, ma un’esposizione prolungata può portare a conseguenze poco piacevoli. Per limitare i fattori di rischio legati alla vista abbiamo quindi pensato di stilare una lista con i migliori consigli per proteggere la vista quando si è davanti al computer, e non solo. Se proprio non si può fare a meno di dover stare ore e ore incollati al monitor – pensiamo ad esempio ai gamer professionisti e a chi è in regime di smart working – esistono prodotti che permettono di limitare i danni fisiologici ed alleviare i sintomi di un’esposizione eccessiva alla luce blu degli schermi.

Italiani popolo di gamer

Secondo una ricerca di Euromedia Research l’80% degli italiani negli ultimi sei mesi ha giocato a un videogame, senza distinzione di genere o età. Non parliamo quindi soltanto di giochi per computer, ma anche di quelli per dispositivi mobili come smartphone, tablet e console. Il gaming non è più ormai relegato alla fascia più giovane, ma interessa una larga fetta di popolazione.

Consigli per proteggere la vista quando si gioca al computer

L’avvento di smartphone dedicati espressamente al gaming – come il Legion Y90 dotato di ben 22 GB di RAM – ha rivoluzionato il settore dei videogiochi. Non è più necessario avere un luogo fisico in cui poter giocare: basta tirare fuori dalla tasca il proprio smartphone e iniziare subito la sessione di gioco. E non stupisce che siano gli over 40 quelli che registrano un maggior consumo di giochi su cellulare, mentre i più giovani preferiscono giocare con console e computer.

Spesso però il tempo trascorso a giocare si aggiunge a quello già trascorso davanti allo schermo per studio o lavoro, come smart working e DAD. È facile quindi accumulare diverse ore con esposizione alla luce blu emessa dagli schermi dei dispositivi elettronici: diventa quindi imperativo proteggere la vista in modo proattivo.

Cos’è la luce blu: problemi e conseguenze

La luce blu è soltanto una componente dello spettro della luce visibile: ogni colore nello spettro della luce visibile ha una differente lunghezza d’onda e livello di energia. La luce blu ha la lunghezza d’onda più corta e il livello energetico più basso. La maggior parte delle luci emesse dai LED usati in smartphone, TV e tablet hanno una lunghezza d’onda compresa tra 400 e 490 nanometri. Da alcune ricerche sono emerse correlazioni tra danni agli occhi e le lunghezze d’onda blu comprese tra 415 e 455 nanometri. Maggiore è l’esposizione durante le lunghe sessioni di gaming alla luce blu, maggiori sono le conseguenze sulla salute.

proteggere la vista dal computer: luce blu

Parliamo di ore passate davanti a dispositivi elettronici durante intense sessioni di gaming, ma il problema della luce blu riguarda tutti coloro che usano computer, smartphone e tablet. La luce emessa da questi dispositivi ha ripercussioni negative sulla vista ma anche sull’intero organismo, andando per esempio a sfasare il ciclo circadiano, il nostro “orologio biologico” interno che regola i cicli di veglia e sonno. Le conseguenze variano da persona a persona: emicranie, bruciore agli occhi, incapacità di dormire, tendenza a mangiare di più e a ingrassare, sensazione di spossatezza generale e problemi ad alzarsi la mattina. Nei casi più gravi i problemi possono riguardare la retina, con conseguente intervento chirurgico o farmacologico per poter ripristinare la corretta funzionalità dell’organo.

Un’esposizione eccessiva alla luce blu, soprattutto prima di andare a dormire, altera il rilascio della melatonina e del ciclo del sonno, con effetti a cascata su tutto l’organismo. In particolare nei bambini, dove la luce blu negli occhi non viene filtrata bene come negli adulti: ci sono studi che legano l’eccessivo consumo di contenuti su dispositivi elettronici e il rischio di sviluppo di patologie come obesità, diabete, miopia e deficit di attenzione.

Nonostante ci sia una cospicua letteratura scientifica sull’argomento, sono ancora molti gli studi in atto sugli effetti della luce blu e sulle sue conseguenze, in particolare in relazione a prolungate sessioni davanti ad uno schermo. Prevenire, in questo caso, è meglio che curare.

Le soluzioni per proteggere la vista

Come dicevamo in apertura, circa il 50% delle persone che spendono troppo tempo davanti allo schermo di un computer (o una TV, o un tablet o uno smartphone) soffrono di emicrania, secchezza oculare e bruciore agli occhi. Dovremmo cominciare tutti a prenderci più cura del nostro corpo, come suggerito da Franco Spedale, direttore del Dipartimento di Oculistica dell’Ospedale di Chiari Franciacorta:

I nostri occhi sono nati per stare all’aperto, la vista si forma quotidianamente grazie agli stimoli luminosi, non è naturale stare al chiuso. Dovremmo quindi cercare di applicare la buona norma di trascorrere del tempo all’aria aperta: gli attuali stili di vita moderni ci obbligano a passare molto tempo al chiuso e ad utilizzare i dispositivi elettronici. Questi possono nuocere alla salute dei nostri occhi per diversi motivi: riducono la lacrimazione, possono provocare stress visivo digitale, ma anche danni di ossidazione alla retina. Questo è spesso legato anche all’esposizione della luce blu, emessa dagli schermi e dalle luci a LED. È importante che chi trascorre molto tempo davanti a questi dispositivi, indipendentemente dal fatto che abbia un difetto visivo, si doti di una protezione con delle lenti in grado di ridurre la quantità di luce blu che arriva all’occhio.

proteggere la vista soluzioni

La soluzione più semplice sembra quindi essere l’adozione di lenti da vista in grado di bloccare o filtrare la maggior parte della luce blu potenzialmente dannosa. Prodotti del genere esistono da anni, ma non sono gli unici che possono aiutare ad alleviare l’esposizione alla luce blu: esistono infatti una pletora di soluzioni software e hardware che andremo ad elencare nei prossimi paragrafi.

Modalità notturna su Android, iPhone, Mac e Windows

Il tema riguardante la luce blu è talmente importante che i maggiori ecosistemi software sono dotati di opzioni per ridurre la quantità di luce blu emessa dai dispositivi. Su iPhone, iPad e Mac troviamo la modalità Night Shift: attivandola lo schermo vira i colori verso la parte più calda dello spettro della luce visibile, riducendo parte della luce blu proveniente dal display dei dispositivi.

Sui device Android troviamo la modalità Notte: stesso principio e funzionamento descritto sopra, l’unico svantaggio è che data la frammentazione delle interfacce utente potreste dover scavare nelle impostazioni per trovarla. Su Windows 11 invece basta fare una ricerca dal menù Start per Luce notturna. È possibile, per tutti i dispositivi, configurare anche l’accensione e lo spegnimento automatico della modalità notturna.

Pellicole protettive per smartphone, monitor e portatili

Sul mercato esistono varie aziende che vendono pellicole protettive per monitor, portatili e smartphone: basta fare un giro su Amazon per trovare decine di prodotti diversi. Raccomandiamo di fare attenzione alla quantità di luce blu filtrata – solitamente tra il 50% e il 90% – e di acquistare da un brand rispettabile, magari facendo prima qualche ricerca. Il funzionamento di queste pellicole è molto semplice: un filtro atto a ridurre le radiazioni provenienti dallo spettro della luce blu viene inserito tra i vari strati di materiale di cui sono composte. In questo modo è possibile applicare una pellicola protettiva a tutti i dispositivi elettronici di cui si è in possesso: la dimensione varia da quelli per smartphone fino ai 27″ di un monitor.

Monitor a bassa emissione di luce blu

Se l’unico dispositivo su cui davvero passate molto tempo è il monitor del vostro computer, allora potete optare per una soluzione integrata. In questo caso parliamo di due tecnologie che ci vengono in aiuto: Low Blue Light e Flicker-Free. La prima riduce drasticamente l’emissione di luce blu attivando un filtro, la seconda regola le variazioni di luminosità del monitor così da evitare l’insorgere di emicranie.

In fase di acquisto di un monitor assicuratevi pertanto che sia dotato di queste tecnologie; inoltre, prestate attenzione alle varie modalità di visualizzazione offerte dal vostro monitor. Qualche volta può capitare che la modalità Low Blue Light sia legata all’adozione di un preset immagine, come ad esempio la modalità Lettura (Reading). Se non sai come scegliere il monitor giusto per te, fatti dare una mano: qui trovi la guida su come scegliere il monitor che si adatta alle tue esigenze.

Lampadine a bassa emissione di luce blu

In commercio esistono varie soluzioni di illuminazioni le quali emettono una piccola percentuale di luce blu o che la bloccano completamente. Ad esempio, le luci per insetti dotate di una componente colore quasi totalmente gialla presentano poche o zero emissioni di luce blu per non attrarre ospiti indesiderati. Anche le lampadine smart che possono cambiare colore possono essere utilizzate per questo scopo, facendo virare il colore della luce sulle tonalità rosse. Nel caso, date un’occhiata alla nostra guida alle migliori lampadine smart.

Lenti da vista con e senza prescrizione

La soluzione più in voga al problema della luce blu in eccesso è quella di dotarsi di occhiali, disponibili sia con lenti neutre che graduate. Chi non ha bisogno di lenti con prescrizione può optare per l’utilizzo di occhiali con filtri che bloccano la luce blu soltanto quando sono impegnati in intense sessioni di gaming o lavoro davanti al computer. Esiste la possibilità anche per chi porta lenti graduate di incorporare tecnologie che bloccano la luce blu, efficaci anche all’esterno sotto la luce diretta del sole e non soltanto contro quella emessa dai dispositivi elettronici.

Alcuni esempi sono gli occhiali Nowave che abbiamo provato e le soluzioni ZEISS Vision Care realizzate in materiale BlueGuard, il quale blocca le componenti blu della luce per assorbimento e non per riflessione, così che il risultato estetico finale sia privo dei riflessi blu-viola delle lenti tradizionali. Soprattutto per chi guarda, sia in riunione che durante una sessione di live streaming su Twitch, non avere riflessi così vistosi sugli occhiali migliora nettamente l’indice di gradimento.

E voi, cosa ne pensate di queste soluzioni? C’è qualche prodotto che avete provato personalmente e che consigliereste per ridurre la luce blu dei dispositivi elettronici, in particolare quando si è al computer? Fateci sapere nel box commenti.

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