I droni aerei DJI sono fra i migliori del settore e, seppur siano dotati di un controller appositamente progettato per loro, quest’ultimi mancano di un display proprio, affidandosi a quello di uno smartphone esterno. Rimediando a questa mancanza, al CES 2019 l’azienda cinese DJI ha presentato il nuovo DJI Smart Controller con display da 5,5 pollici Full HD che è equipaggiato con un SoC ARM e il sistema operativo Android.

È un accessorio molto costoso, visto che è dotato di un prezzo di listino di ben 649 dollari, ma potrebbe rivelarsi utile nel campo delle riprese grazie alla sua particolare copertura che elimina quasi del tutto i riflessi del sole che impediscono, di norma, di vedere al meglio le riprese.

DJI si sta concentrando sul rendere il suo Smart Controller utilizzabile non solo in condizioni normali ma anche in situazioni estreme. Ciò si traduce in una protezione da temperature rigide che vanno da -20 gradi a +40 gradi e con uno schermo che raggiunge addirittura i 1.000 cd / m2 di luminosità, rendendo possibile visualizzare le riprese aeree e controllare il drone alla luce diretta del sole.

Il DJI Smart Controller è anche ben equipaggiato in termini di connettività radio, con supporto per il Bluetooth 4.2, il Wi-Fi e la tecnologia di trasmissione video OcuSync 2.0 di DJI, che commuta automaticamente tra le frequenze per evitare interferenze e mantenere i contatti con il drone fino a 8 chilometri di distanza. Nonostante questa ampia dotazione, il controller supporta solamente i modelli Mavic 2 Zoom e Mavic 2 Pro (quest’ultimo spesso in offerta su Amazon).

Il dispositivo Android sottostante che esegue l’app DJI e comunica con il drone (oltre che con l’app di editing video) ha 16 GB di memoria interna e supporta schede microSD UHS-I fino a 128 GB. Tuttavia, DJI non ha specificato quale versione di Android o quale SoC sia in esecuzione sullo Smart Controller.

A completare la dotazione di pensa una batteria da 5000 mAh che, stando ai dati forniti dall’azienda, permette di controllare i droni per 2,5 ore continuative (cosa alquanto improbabile vista la limitata durata della batteria dei droni).