Tutti possediamo uno smartphone, sia esso con sistema operativo Android, Windows Phone o iOS (o altri ancora) e, indipendentemente dal numero di ore di utilizzo che ne facciamo, utilizziamo e riduciamo inevitabilmente la vita della batteria. Esistono però diversi accorgimenti che ci permettono di mantenere la batteria del telefono in vita il più a lungo possibile, evitando quindi di doverla cambiare anche prima di un anno (come in certi casi accade).

Quanto dura la batteria di un telefono?

Le batteria di smartphone e tablet sono ormai tutte agli Ioni di Litio (Li-ion). Questo tipo di batterie sono generalmente indicate dai produttori con un ciclo vitale di circa poco più di due anni. Parlando invece in termini di cicli di ricarica, i produttori garantiscono batterie che rimangono con la resa iniziale anche dopo 500 cicli di ricarica, senza mai ridursi all’80% o meno.

Vediamo ora diversi metodi per mantenere efficace la batteria nel corso del tempo.

Scaricare la batteria completamente: un vizio da evitare

Quante volte vi sarà capitato di restare a secco con la batteria? Magari mentre guardavate un film, o giocavate ad un titolo pesante o semplicemente mentre utilizzavate WhatsApp con la vostra fidanzata?

Scaricare la batteria fino allo 0% non è consigliabile: a differenza delle vecchie batterie al Nichel (NiMH e NiCd), le batterie al Litio non risentono dell’effetto memoria, che permetteva alle batterie di “ricordare” il livello di carica precedente alla ricarica. Di conseguenza, permettere la scarica completa e successivamente ricaricarlo ne riduce inevitabilmente l’aspettativa di vita.

Di conseguenza, sarebbe ideale caricarla una volta arrivati al 15% di batteria.

Ricariche complete? Solo una volta al mese

Sembra incredibile eppure è così: le ricariche complete, che vanno dallo 0% al 100% contribuiscono a ridurre la vita della batteria. Se vi è possibile quindi, mantenete la batteria tra il 30% e l’80%. Una volta al mese invece, potete effettuare la calibrazione, ovvero la ricarica completa.

Non utilizzate lo smartphone per un certo periodo? Controllate il livello di carica

Avete mai notato come, ogni volta che comprate un telefono nuovo, questo da acceso un livello di carica che mediamente è al 50% o inferiore? Quando gli smartphone non vengono utilizzati per un certo periodo di tempo, sarebbe ideale lasciare il livello di carica che non sia mai vicino allo 0%. Infatti, lasciandola scarica, quando vorrete utilizzarla nuovamente c’è il rischio che non si avvii più: questo perché col tempo la batteria si andrà automaticamente scaricando.

Attenzione alla temperatura!

Un altro accorgimento di sicura importanza è la temperatura. Una batteria che si rispetti, non dovrebbe superare una temperatura compresa tra i 35 ed i 38 °C. Esistono alcune applicazioni, come Droid Hardware Info che permettono di controllare la temperatura dello smartphone:

Come evitare che la batteria si surriscaldi troppo? Evitando di tenere lo smartphone in zone assolate per lungo periodo, evitando di lasciare aperte in background applicazioni che vanno a scaldare inutilmente il telefono caricando troppi calcoli sulla CPU ecc.

Ricarica rapida: una buona soluzione?

Esistono molti sistemi di ricarica rapida, come Qualcomm Quick Charge, MediaTek Pump Express, Oppo VOOC, OnePlus Dash Charge, Huawei SuperCharge, Samsung Adaptive Fast Charging e Motorola Turbo Charge. Il concetto fondamentale di ricarica rapida si basa sull’alterare la tensione, in maniera da aumentare la quantità di potenza erogata dal caricabatterie in tot secondi/minuti.

Ad ogni modo, Google nell’ultimissimo Android Compatibility Definition Document cita tutti i vari accorgimenti che i produttori dovrebbero seguire prima di mettere in commercio un dispositivo con Android 7 e invita i produttori a stare alla larga dai sistemi di ricarica veloce. Questo perché i sistemi citati alterano le tensioni operative al di fuori dei limiti definiti standard e sicuri da Google. Ciò ad ogni modo non toglie il fatto che possano essere pericolosi o meno per la batteria.