Attraverso l’approvazione del Parlamento Europeo il 25 ottobre scorso con 398 voti a favore e 32 astensioni, a partire dal 2023 gli autobus e gli autocarri saranno costretti a pagare pedaggi stradali in base al consumo effettivo delle strade e all’inquinamento che generano (i diesel pagheranno di più, i benzina e i GPL di meno). Si tratta di una mossa che mira decisamente al rinnovamento della flotta sostituendo i veicoli con motore a combustione con mezzi elettrici.

L’iniziativa del Parlamento Europeo ha gettato le basi inoltre per andare anche oltre, visto che una nota a margine della proposta principale va a coprire furgoncini e pulmini, il cui obbligo di pagare pedaggi stradali (con gli stessi criteri) scatterà a partire dalla fine del 2027.

Come ulteriore misura per abbattere l’inquinamento nelle strade e restituire le città ai cittadini (togliendole ai mezzi di trasporto), il Parlamento ha proposto anche una tassa supplementare che scatta nel momento in cui si vengono a creare situazioni di traffico congestionato.

Il Parlamento propone anche di introdurre (o di mantenere qualora esista già) una tariffa extra per la congestione del traffico (una tariffa speciale da pagare in certe aree o in certi orari del giorno in cui c’è molto traffico e, quindi, maggiore inquinamento)”, puntualizza il Parlamento. “Gli stati membri possono comunque decidere di escludere gli autobus e i pullman da queste tariffe extra per incentivare l’uso del trasporto pubblico”.

Ricordiamo che al momento la regolamentazione della UE copre solo autocarri di peso superiore alle 12 tonnellate, ma l’obiettivo sembra essere quello di regolamentare ogni tipo trasporto merci o passeggeri entro il 2020.

L’ecologia è entrata in maniera prepotente all’interno delle discussioni all’interno della UE, segno che un cambiamento verso dei paesi più puliti, meno inquinati e con una maggiore efficienza energetica è possibile.