Spesso e volentieri il prezzo della benzina genera perplessità e allo stesso tempo frustrazione tra gli automobilisti. La domanda più ricorrente riguarda il motivo per il quale i prezzi del carburante alla pompa salgano così tanto rapidamente in seguito a fattori esterni (crisi internazionali, tagli della produzione di gregge, ecc.), ma non accade quasi mai l’esatto opposto, cioè fatichino a diminuire una volta che la situazione è tornata alla normalità. Di conseguenza, sono in tanti a domandarsi come è composto il prezzo della benzina, ma anche chi lo decide e quanto incidono le accise sul costo finale della benzina al litro.

In questo articolo proveremo a fornire una guida esaustiva sull’argomento. Se c’è un tema che ti interessa di più rispetto a un altro, dai un’occhiata all’indice qui sotto per andare subito alla sezione dedicata.

Come è composto il prezzo della benzina

Il prezzo della benzina si compone per il 42% dal prezzo industriale e per il 58% da tasse. Nel prezzo industriale confluiscono il costo della materia prima e il margine lordo, cioè il guadagno del gestore dell’impianto. Invece la componente fiscale include l’IVA al 22% e le accise.

Prendendo in analisi soltanto il prezzo industriale, notiamo come la materia prima vada a incidere per il 30% sul prezzo finale alla pompa, mentre il margine lordo corrisponde al 12%. Tutto il resto se ne va via in tasse, tra accise e IVA al 22%.

Facciamo ora un esempio pratico, supponendo che oggi il prezzo della benzina alla stazione di servizio sia pari a 1,812 euro al litro.

PREZZO BENZINA AL LITRO: 1,812 euro

Prezzo industriale: 0,757 euro (42%)
– materia prima: 0,548 euro
– margine lordo: 0,219 euro

Tasse: 1,055 euro (58%)
– IVA al 22%: 0,327 euro
– accisa: 0,728 euro

Quanto incidono le accise sul prezzo della benzina?

Allo stato attuale, le accise incidono sul 40% del prezzo della benzina al carburante. Si tratta della componente che ha il peso specifico maggiore sul costo finale del carburante, superando anche il prezzo della materia prima (30%), dell’IVA (18%) e del margine lordo per il proprietario dell’impianto (12%).

Chi decide il prezzo della benzina alla pompa?

Una volta visto come si forma il costo del carburante alla pompa, è più facile rispondere a una delle domande più ricorrenti tra gli automobilisti, ossia chi stabilisce quanto bisogna pagare per il rifornimento. A stabilire il prezzo della benzina sono il Platts, i distributori e lo Stato. Il Platts è un’agenzia di Londra istituita all’inizio del Novecento che determina il valore dei prodotti petroliferi: i suoi indici sono presi come parametro di riferimento dalle principali compagnie energetiche del mondo. I distributori vanno poi a completare il costo industriale definendo il cosiddetto margine lordo. Infine lo Stato stabilisce IVA e accise, ossia l’intera componente fiscale del prezzo del carburante.

Da cosa dipende il prezzo della benzina?

Per concludere, proviamo a fare ulteriore chiarezza su una questione che spesso lascia adito a dubbi e insinuazioni: da cosa dipende il prezzo della benzina?

Materia prima

Il petrolio greggio è la materia prima da cui vengono prodotti la benzina e il gasolio: le oscillazioni del prezzo del greggio si ripercuotono poi sul prezzo del carburante alla pompa. Il petrolio greggio viene scambiato sui mercati globali delle materie prime e i prezzi sono influenzati da una varietà di fattori come domanda e offerta, eventi geopolitici e disastri naturali.

Costi di raffinazione e distribuzione

Una volta estratto, il petrolio greggio deve essere raffinato in benzina e gasolio. Il costo di questo processo di raffinazione, oltre al costo del trasporto del carburante alle stazioni di servizio, incide anche sul prezzo alla pompa.

Tasse e accise

Oltre ai costi di raffinazione e distribuzione, anche le tasse e le accise svolgono un ruolo importante nella determinazione dei prezzi del carburante. Queste tasse sono imposte dal governo e si aggiungono al prezzo del carburante alla pompa. Le accise sul carburante sono generalmente fissate a un importo fisso per litro e possono variare notevolmente da un Paese all’altro e perfino all’interno della stessa nazione. Nel 2023 in Italia l’accisa sulla benzina è pari a 0,728 euro al litro, quella sul gasolio corrisponde invece a 0,617 euro.

A questo proposito, ecco alcuni degli eventi storici e naturali che vanno a comporre le accise che oggi paghiamo regolarmente quando facciamo un pieno di carburante:

  • Decreto Salva Italia (2012)
  • Immigrazione di massa dopo la crisi libica (2011)
  • Finanziamento alla cultura (2011)
  • Acquisto Bus ecologici (2005)
  • Rinnovo autoferrotranviari (2004)
  • Missione in Bosnia (1996)
  • Terremoti del Belice (1968), Friuli (1976), Irpinia (1980), L’Aquila (2009), Emilia (2012)
  • Alluvione di Firenze (1966) Liguria (2011), Toscana (2011)
  • Disastro del Vajont (1963)
  • Crisi di Suez (1956)
  • Guerra d’Etiopia (1935/36)

Fattori del mercato locale

Oltre a questi fattori globali, ci sono anche fattori di mercato locali che possono influenzare i prezzi del carburante. Ad esempio, i prezzi del carburante possono essere più elevati nelle aree con minore concorrenza tra stazioni di servizio o in aree con costi di trasporto più elevati. Inoltre, alcuni stati o comuni potrebbero avere tasse o regolamenti aggiuntivi che fanno aumentare il prezzo del carburante.

Conclusione

Comprendendo i fattori che determinano i prezzi del carburante, puoi prendere decisioni più consapevoli su quando e dove fare il pieno per la tua auto. Tieni presente che i prezzi del greggio sono il fattore più significativo, ma anche i costi di raffinazione e distribuzione, le tasse e le accise e le condizioni del mercato locale giocano un ruolo.

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