Tesla sta facendo di tutto per assicurarsi che le energie del suo vulcanico CEO, Elon Musk, rimangano focalizzate sull’azienda di auto elettriche. Il consiglio di amministrazione ha approvato un bonus ad interim del valore di circa 29,5 miliardi di dollari in azioni, con l’obiettivo, piuttosto esplicito, di incentivare e trattenere la sua figura chiave, la cui attenzione è notoriamente divisa tra molteplici e ambiziosi progetti.

Questa importante novità arriva mentre una disputa legale tiene ancora in sospeso un pacchetto retributivo ben più grande, approvato nel 2018.

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Un premio per mantenere Elon concentrato su Tesla

In una lettera (che potete consultare a questo indirizzo) inviata nelle scorse ore agli azionisti, la Presidente del CdA di Tesla, Robyn Denholm, e la consigliera Kathleen Wilson-Thompson, hanno usato parole inequivocabili.

Il messaggio del board è forte e chiaro: blindare Musk è la massima priorità. La sua permanenza e la sua motivazione sono considerate essenziali per il futuro dell’azienda, a partire proprio da lui.

Il consiglio riconosce apertamente che gli interessi di Musk sono vasti e includono ruoli di primo piano in xAI, SpaceX, Neuralink, X Corp. e The Boring Company.

Proprio per questo motivo, la convinzione del board è che questo nuovo premio possa spingere Musk non solo a rimanere, ma anche a dedicare la sua leadership alla creazione di valore per gli azionisti e all’attrazione di nuovi talenti. Perdere Musk, si legge nella lettera, significherebbe rinunciare non solo al suo genio, ma anche a una figura che agisce come una vera e propria calamita per i migliori professionisti del settore.

Il premio ad interim, annunciato in un documento ufficiale della SEC (che trovate qui), consiste in 96 milioni di azioni. Musk potrà acquistarle al prezzo di 23,34 dollari per azione, lo stesso prezzo di acquisto previsto dal piano del 2018, a fronte di un valore attuale di mercato che si aggira intorno ai 307 dollari per azione.

La battaglia legale per il maxi-piano del 2018 non si ferma

Questo nuovo pacchetto retributivo è una conseguenza diretta della situazione di stallo del piano originale del 2018, che prevedeva l’assegnazione di quasi 304 milioni di azioni, per un valore attuale di oltre 93 miliardi di dollari.

Quel piano è stato annullato da una sentenza della Corte della Cancelleria del Delaware nel gennaio 2024, in seguito alla causa di un azionista. Per rinfrescare un po’ la memoria, ricordiamo che la giudice Kathaleen McCormick stabilì che il consiglio di amministrazione non si era mai chiesto se quel piano fosse davvero necessario per trattenere Musk e che cinque dei sei direttori che lo votarono avevano conflitti di interesse.

Nonostante una nuova approvazione da parte degli azionisti risalente a giugno 2024, la giudice ha respinto nuovamente il piano a dicembre dello stesso anno. Tesla ha comunicato che gli sforzi legali continuano presso la Corte Suprema del Delaware, ma i tempi per una decisione definitiva rimangono incerti.

Per aggirare l’ostacolo di un nuovo voto degli azionisti, Tesla ha utilizzato il suo Piano di Incentivazione Azionaria del 2019, un piano già approvato in passato.

Secondo Ann Lipton, professoressa di diritto all’Università del Colorado, si tratta di una mossa astuta, poiché all’epoca della sua approvazione nessuno si aspettava che potesse essere utilizzato per la retribuzione di Musk. Anzi, nel 2019 Tesla stessa aveva dichiarato che il premio del 2018 avrebbe dovuto rappresentare l’esclusiva forma di compenso per il CEO.

Le condizioni sono chiare, ma il contesto è complicato

Il nuovo premio è stato approvato dal CdA con l’astensione di Elon Musk e di suo fratello Kimbal. Le condizioni sono precise:

  • Periodo di vesting: Il premio maturerà in due anni.
  • Holding: Musk sarà obbligato a detenere le azioni per cinque anni.
  • Clausola “anti-doppione“: Se i tribunali dovessero ripristinare integralmente il piano del 2018, questo premio ad interim verrebbe annullato per evitare un doppio pagamento.

Di fatto questa mossa aumenterà la quota di proprietà di Musk in Tesla da circa il 13% al 16%. L’obiettivo finale del CEO, però, è superare il 20%, come otterrebbe con il piano del 2018, per avere un controllo sufficiente per proteggersi da possibili “ribaltoni” orchestrati dagli azionisti più attivisti.

Tutto ciò avviene in un momento non semplice per Tesla. Il valore delle azioni è sceso del 19% dall’inizio del 2025 e, secondo una ricerca di S&P Global Mobility citata da Reuters, la fedeltà dei clienti statunitensi è crollata dopo l’appoggio di Musk a Trump nelle ultime elezioni presidenziali.

I dati mostrano un picco di fedeltà del 73% nel giugno 2024, precipitato al 49,9% a marzo 2025, per poi risalire leggermente al 57,4% a maggio di quest’anno.

Nel frattempo, il CdA sta già lavorando a un nuovo piano di compensazione a lungo termine per il proprio CEO, che intende sottoporre al voto degli azionisti durante l’assemblea annuale del 6 novembre.