In occasione della #FifthOfNovember, ovvero la ricorrenza dell’anniversario della “congiura delle polveri”, episodio storico molto caro al movimento hacker, Anonymous ha pubblicato migliaia e migliaia di dati provenienti da siti web istituzionali e non online.

Con un post pubblicato sul loro blog ufficiale, il gruppo (composto da Anonymous insieme a LulzSec Italia e AntiSec Italia) ha pubblicato tutta una serie di domini hackerati le cui informazioni possono essere utilizzate per accedere ai database interni come dei veri e propri amministratori (a meno che i webmaster di questi siti non abbiano già corso ai ripari).

Le vittime di questo attacco informatico sono diversi siti di fama nazionale. Anonymous ha spento ad esempio il sito ufficiale di Fratelli d’Italia (provando ad accedere, c’è un redirect proprio sul blog di Anonymous Italia), quello del Ministero dello Sviluppo Economico, l’Associazione Polizia di Stato, il CNR, Fratelli d’Italia, la sezione Lega Nord del Trentino e quella del Partito Democratico di Siena, l’Archivio di Stato e l’Associazione Nazionale Educatori.

Insomma, un attacco informatico in piena regola che ha messo in luce come la maggior parte delle username e password usate non era dotata di una crittografia che le mascherasse alla vista.

Ma perché questo attacco informatico? Quali sono le motivazioni che ci sono dietro? Stando a quanto dichiarato da Anonymous:

Siamo solamente un gruppo di umani  che si è stancato di ascoltare sempre le stesse identiche frasi dalle persone che cercano di governare un paese di inestimabile valore, che non merita questa fine. Ciò che cerchiamo di fare, mettendo a rischio la nostra libertà ogni giorno, è ridare i diritti ad un popolo privato della propria privacy da ormai molto tempo.

Si tratta dunque di un attacco informatico con un movente idealista che rende chiaro il pensiero del gruppo e la sua sfiducia nelle istituzioni attuali.