Come anticipato qualche giorno fa con la riunione tenuta dal Ministro Luigi Di Maio, l’Italia si sta proiettando verso un futuro tecnologico molto roseo fatto di reti 5G, fibra FTTH e TV 4.0. Quest’ultimo punto è ciò su cui ci vogliamo concentrare oggi, dal momento che probabilmente sarà la transizione che irriterà maggiormente le persone per via di nuovi decoder del Digitale Terrestre da acquistare.

A partire dal 2020 è previsto lo switch-off della trasmissione delle reti televisive sulla frequenza a 700 MHz (banda necessaria per le reti 5G) e, contemporaneamente, l’utilizzo dello standard DVB-T2 per cercare di ottimizzare la minor banda messa a disposizione. Lo switch-off completo è previsto nel 2022.

Il passaggio alla nuova tecnologia porta con se sia lati positivi che lati negativi. Di positivo c’è sicuramente il fatto che l’Italia sarà fra le prime ad avere una rete 5G di spessore e che copre il territorio in maniera minuziosa. Di contro però, gli attuali decoder del Digitale Terrestre, tranne quelli di ultima generazione o integrati nelle nuove Smart TV, non sono compatibili con il codce MPEG4 scelto per il DVB-T2, per cui bisognerà rimpiazzarli.

La cosa strana è che, nonostante bisogna comunque dotarsi di nuovi decoder o nuove TV per godere del Digitale Terrestre, si è scelto di optare per il codec MPEG4 vecchio di 10 anni e non per il nuovo e sicuramente più efficiente (ma anche più costoso in termini di licenza) HEVC.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha già stabilito il calendariodel passaggio. Nello specifico da gennaio 2019 si partirà in Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna e la transizione proseguirà fino al 31 maggio 2020.

Da giugno 2020 invece sarà la volta di Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia con previsione di switch-off totale a partire dal 31 dicembre 2020. La terza fase invece vedrà coinvolte Sicilia e Calabria, con partenza da gennaio 2021 e concessione il 30 giugno 2021.