Alla fine dello scorso anno il team di WhatsApp ha deciso di intentare una causa giudiziaria nei confronti di NSO Group, accusata della creazione di un exploit usato centinaia di volte per hackerare smarphone e avere accesso ai messaggi e ad altre comunicazioni sui dispositivi delle “vittime”.

Ebbene, Facebook ha intensificato la sua azione contro NSO Group, presentando delle accuse secondo cui quest’ultima avrebbe usato server statunitensi per organizzare i suoi attacchi spyware, utilizzando il software Pegasus.

Facebook aumenta le accuse contro NSO per l’exploit su WhatsApp

A dire del colosso dei social network, NSO avrebbe utilizzato il servizio di hosting QuadraNet di Los Angeles “più di 700 volte” per infettare gli utenti con malware, aggiungendo che era coinvolto anche un server Amazon. Ciò contraddirebbe direttamente le affermazioni di NSO, secondo cui non poteva eseguire operazioni negli Stati Uniti e supererebbe i problemi relativi alla giurisdizione.

Il team legale di Facebook ha anche cercato di confutare le eccezioni sollevate da NSO relative alla sua immunità a causa della clientela governativa che può vantare.

Un portavoce di NSO, nel commentare le nuove accuse, si è limitato a smentire senza aggiungere argomenti di particolare rilievo.

Ricordiamo che il team di sviluppatori di WhatsApp ha rapidamente corretto la vulnerabilità.