Google e Apple negli anni sono riuscite a gestire i rispettivi store di applicazioni con molta fermezza, rimuovendo app o giochi ritenuti colpevoli di violare le regole senza in alcuni casi dare possibilità di difendersi agli sviluppatori ma una nuova normativa dell’Unione Europea potrebbe stravolgere tale situazione.

Ci riferiamo ad un regolamento comunitario, entrato in vigore il 12 luglio 2020, che introduce in Europa nuovi diritti per sviluppatori ed editori di giochi o app su piattaforme di distribuzione come Google Play Store e Apple App Store: l’obiettivo è garantire un processo più equo per la rimozione di applicazioni dai negozi online, imporre nuovi requisiti di trasparenza, evitare discriminazioni tra grandi software house e piccoli sviluppatori e imporre condizioni contrattuali più comprensibili e prevedibili.

In virtù di tale nuovo regolamento, piattaforme come Google Play Store e Apple App Store non saranno più in grado di rimuovere app o giochi per motivi arbitrari, dovendo presentare una dichiarazione che evidenzi il motivo per cui si è deciso per la rimozione 30 giorni prima (salvo che per le app illegali), in modo da dare agli sviluppatori l’opportunità di presentare un reclamo o apportare tutte le modifiche necessarie.

Tra le altre novità vi saranno più trasparenza su quali dati vengono raccolti e un processo di semplificazioni dei termini e delle condizioni, così da evitare che gli sviluppatori possano incorrere in errori.

Novità per Google Play e App Store anche in ambito fiscale

Restando in ambito comunitario, la Commissione Europea ha adottato un nuovo ambizioso pacchetto fiscale per garantire che la politica fiscale dell’UE sostenga la ripresa economica e la crescita a lungo termine, il tutto basandosi sui due pilastri di correttezza e semplicità.

Tra gli obiettivi di tali misure vi sono la limitazione dell’abuso fiscale, l’imposizione di un freno alla concorrenza sleale e l’aumento della trasparenza fiscale.

A tal ultimo riguardo, la Commisione Europea vuole estendere le regole di trasparenza fiscale dell’UE alle piattaforme digitali (inclusi Google Play e App Store), in modo che coloro che guadagnano attraverso la vendita di beni o servizi paghino anche la loro parte equa delle imposte.

Tale provvedimento consentirà agli Stati membri di scambiare automaticamente informazioni sulle entrate generate dai venditori su piattaforme online, così da aiutarli a combattere gli abusi fiscali.